L’allora sindaco Matteo Renzi consegnò nel 2010 le chiavi della città al futuro campione della Nba. Pochi se lo ricordano, forse a Firenze solo quelli che hanno nel cuore le sorti della palla arancione che rimbalza. Per la verità l’attuale premier, che nei giorni scorsi ha chiamato Beli per fargli di persona i complimenti, aveva consegnato le quattro chiavi che aprono davvero i portoni di accesso al castrum della città anche ad Andrea Bargnani. Un gesto di cortesia certo, ma soprattutto l’auspicio che Firenze fosse accanto ai due giocatori che stavano tracciando un solco importante nel basket dei professionisti. Insomma, un modo per sentirci meno lontani dai mostri sacri e anche più vicini a altre nazioni europee che già da qualche anno erano protagoniste con propri giocatori nella Nba. Ma perché Renzi decise di rendere, in qualche modo, Belinelli cittadino del giglio? Ecco le sue parole di allora: «Abbiamo pensato di consegnare queste chiavi a chi vive l’esperienza del Nba, visto che Firenze è molto legata agli Stati Uniti. Sono molti i turisti americani che vengono qui, e poi l’America si chiama così per Amerigo Vespucci, che partì proprio da Firenze per i suoi viaggi». Super. Ma torniamo a Marco da San Giovanni in Persiceto. Per un bolognese doc come lui, che ha indossato entrambe le maglie di ‘Basket City’, è difficile immaginare un legame stretto con Firenze. Eppure è così. Tra i primi a complimentarsi con il neo campione Nba — primo italiano in assoluto, bene ricordarlo — per il titolo vinto è stato, Manuel Pasqual, con un messaggio su Twitter: «Sei un campione. Complimenti». Il capitano della Fiorentina e il numero 3 dei San Antonio Spurs sono amici da qualche tempo, complice la premiazione finale degli Mtv Music Awards che lo scorso anno si tenne al piazzale Michelangelo. Amicizia nata dietro le quinte, tra un premio a Marco Mengoni e uno alla ginnasta Carlotta Ferlito. Applausi per tutti, soprattutto per Belinelli. Magari prima o poi anche Firenze potrà festeggiare un suo’ campione Nba. A patto che la città esca dal torpore sportivo che da troppi anni avvolge la città. Una speranza…