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Festival di Sanremo, vincono Noemi e Geppi Cucciari. Almeno per me.

Eccoci giunti alla finale del Festival di Sanremo. Prima di darmi alle pagelle, la mia passione, non posso far altro che ringraziare tutti i miei esperti che, in un modo o nell'altro, hanno partecipato ai confronti da cui sono scaturiti i miei voti: Angela e Silvia De Simone, veri guru della musica emergente, Emanuela Sandali, Erika Mariniello, Mary Parpy, Simone Donghi, Chiara Balzarotti, Daniele Minelli, Francesca Pelucchi, Francesco Garzia, Giada Bellegotti e le ragazze della pagina facebook Orchestrali in rivolta. Perché se si parla di cali di ascolti nelle puntate del Festival di Sanremo, a non mancare mai è la voglia di chi guarda di comunicare, di confrontarsi in modo ironico e di esprimere sempre e comunque la propria opinione. Senza mai perdere il sorriso. E perché no, ogni tanto, anche un po' di malignità.

Le pagelle.

Se il bacio di gruppo iniziale sull'onda dello slogan "All you need is love" poteva anche essere un'idea carina, lo stesso non si può dire dell'abbigliamento di Daniel Ezralow, che ancora non ha capito che essere artista non significa vestirsi al buio. Pare che persino il compianto Sbirulino abbia telefonato dall'aldilà per disapprovare il suo cattivo gusto. Ezralow voto: 5, anche per la coreografia non del tutto originale (il plagio di un video dei Toromeccanica durante la prima puntata era evidente, noi non dimentichiamo). Purtroppo anche il costumista di Rocco Papaleo ha avuto dei problemi e quindi l'attore esce sul palco vestito tutto di nero, insomma una tarantola. Voto: 4.
Nina Zilli: L'emozione della finale si sente, la cofana alla Amy Winehouse rimane ancora incredbilmente in equilibrio sulla sua testa. L'abito è abbastanza retrò, la bigiotteria al collo pure. Cerca di strafare e in qualche momento si vede, però la voce è eccezionale. Voto: 6.5.
Gigi D'Alessio e Loredana Bertè: D'Alessio sembra provato dalle altre serate, la Bertè dimostra di non ricordarsi dove si trova visto che gira le spalle al pubblico. E all'inizio probabilmente si chiede anche perché non scende l'acqua, visto che crede di essere sotto la doccia: stona in modo vergognoso. La voce le manca, c'è un motivo per cui probabilmente ieri ha cantato in playback. Le labbra, a differenza di quella tamarrata di ieri - che peraltro avrà un gran successo in discoteca, è certo -, tornano rosso fuoco e le atmosfere a cui sono gonfiate si percepiscono benissimo. Nella scollatura, poi, la Bertè ha il microfono portatile. Insomma, un quadro astratto di donna. La performance, per quanto D'Alessio si sforzi, fa abbastanza rabbrividire. Voto: 4.5.
Geppi Cucciari: immancabile l'accenno alla Rodriguez e alla sua farfallina. Per quel "Gianni, ti spiace se non dico parolacce" si merita un 8. Solo per questo e per la sua comicità vera. Non è ai livelli dei miti Bergonzoni e Cortellesi - miei miti personali, chi non si riconosce in questo può accomodarsi fuori da questo blog -, ma tiene bene il palco, commenta Celentano con leggerezza e porta avanti la sua crociata contro le donne troppo belle e quindi irreali. Brava Geppi, non posso limitarmi all'8. Voto: 9.5, fatele condurre il Festival l'anno prossimo, visto anche che in quest'ultima serata di fatto sostituisce la Mrazova. Mi correggo, voto 10 perché è l'unica, purtroppo, a parlare in tv di Rossella Urru, donna sarda da troppe settimane nelle mani dei terroristi. Brava Geppi due volte.
Emma Marrone: Canta "Non è l'inferno" vestita totalmente di nero e si fatica a credere nel titolo della canzone. Alla fine la povera Emma piange, forse perché ha capito che i suoi capelli leccati difficilme torneranno normali. Qualche sbavatura nell'interpretazione c'è, la voce non si discute, ma non punge. Voto: 6.
Samuele Bersani: Arriva abbigliato da direttore d'orchestra e come ha fatto nella seconda serata si diverte. E fa divertire. Niente urletti o acuti che fanno uscire vene sul collo, forse è per questo che mi piace. Voto: 7.
Dolcenera: La vestono da donna - anche se molto più alta di lei - e le cancellano definitivamente il ciuffetto verdino orripilante. Poi lei inizia a muoversi a scatti "perché lei la musica la sente dentro" e distrugge la poesia. Peraltro capisco solo stasera che è anche lei nel club delle rane dalla bocca larga riservato ad Annalisa Minetti, Skin e Steven Tyler. Ovviamente non stecca neanche se le urlano "C'è una bomba all'Ariston", anche se qualche acuto mi ha infranto le vetrine dei mobili. Finisce la canzone e augura buon compleanno a Fabrizio De Andrè, un piccolo segno di distinzione. Voto: 7.
Il siparietto della foca, che sinceramente speravo non osassero ripetere, ci è stato ridonato dalla premiatissima coppia Morandi-Papaleo. Tutte le ambulanze disponibili sono impegnate e quindi non vengono portati via.
Pierdavide Carone e Lucio Dalla: Questa volta il primo a salutare il pubblico è Carone. La sua criniera sembra moltiplicarsi sera dopo sera, meno male che il Festival è finito altrimenti i capelli avrebbero avuto la meglio su di lui. Il brano mi convince, ma l'inizio è un po' troppo trascinato. Voto: 6.5.
Noemi: Prima di iniziare lei e il suo abito blu brillante che brucia la retina salutano. Eh che ci devo fare? A me sa di educata. Sembra Jessica Rabbit con quei capelli rosso fuoco. L'adesivo con scritto "Stile libero" sul braccio che roba è? L'hanno etichettata come i quaderni da bambini o si è sdraiata per sbaglio su una corsia di una piscina? Che sia l'ennesimo colpaccio della Gialappa's che dopo aver fatto dire, anni fa, agli artisti la parola "situation" sul palco adesso si è inventata l'adesivo con il nome del programma in radio? Se anche così non fosse, Gialappi voto: 150. Fatto sta che a me piace e se non vince entro in sciopero. Voto: 8.
Arisa: Ha il pendolino di Maurizio Mosca ad un orecchio, anche per lei un total black look, sembra delicatamente di un'altra epoca, forse anche troppo. Anche lei ha l'adesivo "Stile libero", amo la Gialappa's. Da considerare come due delle canzoni favorite, questa e quella di Noemi, parlino di un amore finito. Oh che fortuna. Detto questo, è favorita: voto 7.
Eugenio Finardi: Certi esperti mi fanno notare come la lavanderia a cui si rivolge debba essere chiusa, visto che indossa la stessa camicia da martedì. Eugenio, anzi Ugenio come diceva l'indimenticabile Elisabetta "chi???" Canalis, va bene che il nero smagrisce però un altro colore, seppur scuro, te lo puoi concedere almeno per una sera. Non c'è più la zolletta, ovvero Irene la figlia di Zucchero, e quindi devo dirigere la mia idiosincrasia su qualcun altro. Eugenio, sei stato nominato. L'interpretazione eccessivamente teatrale non la sopporto, voto: 5.
Francesco Renga: Il ragazzo è un'accozzaglia di colori: giacca nera, sottogiacca color ottanio - visto che va tanto di moda adesso vi cercate su wikipedia che colore è - e rosa rossa al taschino. Diciamo che anche nel suo caso il costumista ha avuto una grande emicrania. Brani tipicamente sanremese, lui bravo e stasera non stona, però continua a non convincermi del tutto. Voto: 6.
Sottolineo che sono le 22.25 e tutti i dieci cantanti si sono esibiti. Ora ci saranno tre ore di show trascinato in modo imbarazzante quando la serata c'aveva già detto tutto e avremmo potuto portarla a casa senza stecchini per tener su le pupille. Grazie mamma Rai.
Purtroppo c'è lo sproloquio di Celentano. "La corporazione dei media si è coalizzata contro di me": esordisce così e se potessi gli risponderei che se uno dice in continuazione frasi irragionevoli è solo il cervello che si coalizza contro la stupidità. Purtroppo il molleggiato, che sarebbe meglio se continuasse a molleggiare, torna sugli stessi temi. Parla di religione, ancora. Parla di religione al Festival della canzone italiana. Scusate, ma forse sono io all'antica che pensavo che il Festival dei maestri di vita senza contraddittorio. Parte della platea, quella con gli occhi aperti, gli urla "Basta". Finalmente. Don Celentano, voto: -10, se qualcuno lo vedeva bene in film in cui pigiava l'uva c'era un motivo.
Poi dal nulla Morandi ci annuncia che sul palco cantano i Cranberries, cioè il talento di Dolores O'Riordan che torna in Italia non solo fatto esibire dopo Alessandro Casillo - chi? Ah sì, il ragazzino che ha vinto fra i giovani solo perché è bellino e piace alle ragazzine come lui - ma introdotto anche come chiunque. La O'Riordan prova a coinvolgere la platea sepolta dell'Ariston, ma riesce a rianimare solo qualcuno. Cranberries voto: 7.

Alla fine il premio della critica va a Samuele Bersani, che dedica il premio a tutti i ragazzi che continuano a scrivere delle canzoni inventando storie nuove nel chiuso della propria casa. Il Festival lo vince Emma Marrone e io, come promesso, entro in sciopero. Noemi non ha vinto e questa, per quanto mi riguarda, è un'ingiustizia.

Ah, l'ultima cosa prima dello sciopero: il sindaco di Sanremo porta finalmente sul palco un po' dei problemi quotidiani che ogni Comune e che ogni cittadino deve affrontare. Una goccia nel mare, per carità, ma in questo momento si fa sentire.

 

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