Fra ex cartiere e cascate: l’emozione di camminare lontano dalla civiltà
Se c'è un aspetto che mi sta diventando particolarmente chiaro in questi giorni di turismo a piedi - vedasi post precedente per capire in quale avventura mi sono andata a infilare in Campania, sulla costiera amalfitana - è che non c'è nulla di più lontano dal turista reale di quello ideale. Mi spiego: nell'immaginario comune si tende spesso a considerare il turista che frequenta queste zone, o le aree di mare in genere, come un individuo non particolarmente curioso. Un turista interessato soprattutto a spiagge, stabilimenti balneari e locali per l'aperitivo o il dopocena. Anche questo, senza dubbio. Ma non solo.
Il turismo a piedi può essere ed è una grande risorsa tanto per la zona che lo ospita quanto per chi lo pratica. E sono tanti, in tutta Italia, gli appassionati non solo di trekking, ma anche di semplici camminate. Lo dimostrano i molti runner - la versione veloce e a volte un pochino schizofrenica dei camminatori - che si vedono sfrecciare sulle strade ogni giorno.
Certo che camminare nella vegetazione che conduce alla riserva orientata della Valle delle Ferriere è tutt'altra cosa. Antiche cartiere, un acquedotto che risale all'epoca fascista, una ex centrale idroelettrica e tante cascate che mozzano il fiato (un esempio ne è la foto di Marta Sampietro qui sopra): siamo in Italia, ma sembra davvero di essere in un mondo parallelo. E, per i sentieri che a tratti riservano non poche asperità, si incontra qualche altro viaggiatore. Perché la voglia di scoprire questi luoghi lontani dal caos, dalla spesso troppo sbandierata movida, dal tintinnio di bicchieri e dall'opulenza dei buffet dei locali alla moda c'è e si sente.