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Samuele Bersani in tour: il commento e la scaletta dell’anteprima

Un concerto è sempre un concerto. Interrompo momentaneamente lo sciopero del blog dopo che nè Noemi nè Francesco Renga sono saliti sul podio del Festival di Sanremo e dopo che  fra le nuove proposte Rocco Hunt (Rocco chi???? Ce l'avete tutti nell'Ipod il suo indimenticabile brano, vero?)  ha v... vin.... vint... no, non riesco a scriverlo. Interrompo momentaneamente lo sciopero, dicevamo. E lo interrompo per raccontare come nell'ultimo fine settimana la voglia di fare e la capacità dei giovani si siano incrociate con la buona musica italiana e ne sia uscito un 8 marzo davvero da ricordare.

Non tedierò nessuno con le più bollite considerazioni sulla festa della donna se non dicendo che secondo me non è una festa. Detto ciò, consiglierei più 8 marzo così che nei locali. Certo, non è che Samuele Bersani ogni anno presenti in anteprima nazionale il proprio tour. Però nel fine settimana che è appena trascorso lo ha fatto. Lo ha fatto a Macerata, ho dovuto percorrere tanti chilometri ma ne è valsa la pena. Sul palco di un teatro Lauro Rossi gremito ma ogni tanto un po' poco vivace - a tratti sembrava di stare in platea all'Ariston di Sanremo o in obitorio: la vitalità di certi spettatori a volte è la stessa -, Samuele Bersani ha presentato in anteprima il "Nuvola numero nove tour" (qui sotto nelle foto di Lucrezia Benfatto).

Lo ammetto: ero un po' prevenuta. Sì, perché lui sembra sempre un po' svanito, un po' immerso nei suoi pensieri. Un po' "troppo cerebrale", per usare un'espressione della sua "Giudizi universali". E in effetti l'esordio maceratese non è stato dei migliori: "Complimenti", "Cattiva" e "Psyco" non hanno trascinato il pubblico. Il cantautore romagnolo sembrava in difficoltà, anche perché vittima di un attacco influenzale va detto. Poi arriva "En e Xanax". Fra il pubblico cantano solo i giovani, sia chiaro, ma qualcosa cambia. Lo stesso Bersani inizia a dialogare e a far emergere quella verve che da un riminese ti aspetti sempre, anche quando va a comprare una scatola di cerini in tabaccheria.  "Spaccacuore" fa emergere ricordi e rende evidente la consapevolezza che in un tour nei teatri come questo i vecchi successi non possono mai mancare. Anche perché sono quelli che accomunano e che riescono a dare energia. Come nel caso di "Freak" e "Coccodrilli", cui il nuovo arrangiamento non dà solo brio ma anche un significato diverso.  Brani vecchi e nuovissimi si mescolano, quasi amalgamati dalle battute del cantautore, ormai pienamente padrone della scena e in sintonia con il pubblico. Impagabile, poi, "Chicco e Spillo", primo dei due bis regalati da Bersani. Ecco, far tornare indietro di almeno una quindicina d'anni è cosa che non in molti sanno fare.

Musica, ma anche tanto entusiasmo. Quello dei ragazzi di Cronache Maceratesi, caso da studiare più che semplice giornale online delle Marche. L'anteprima nazionale del tour di Bersani è stata organizzata anche da loro. La sera di sabato 8 marzo li ho visti prodigarsi per fare in modo che il concerto riuscisse al meglio. E ho visto soltanto la punta dell'iceberg di un lavoro durato settimane. Pubblicità? No, solo la consapevolezza che la crisi esiste per carità, ma fortunatamente esistono anche giovani che hanno voglia di impegnarsi, che si danno da fare per uscirne. E che lo fanno pure bene.

La scaletta:
Complimenti
Cattiva
Psyco
En e Xanax
Chiamami Napoleone
Il pescatore di asterischi
Una delirante poesia
Spaccacuore
Reazione umana
Replay
Le mie parole
Settimo cielo
Ultima chance
Occhiali rotti
Freak
Coccodrilli
Chiedimi se sono felice
Ferragosto
Il re muore
Giudizi universali
Chicco e Spillo
Un pallone

 

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