Festival di Sanremo, ecco i pre-giudizi: Biggio e Mandelli
Il conto alla rovescia è iniziato: fra una ventina di giorno il Festival di Sanremo prenderà il via. Prepariamoci alle nostre ormai famigerate pagelle con i miei pre-giudizi, ovvero non giudizi a priori ma uno studio il più possibile completo della discografia degli artisti in gara nella categoria dei big e un loro relativo voto di partenza secondo me. Tutto condito con una grande dose di ironia. E allora nessuno se la prenda, si fa per ridere. E magari ogni tanto anche per riflettere. Così dopo Malika Ayane, Annalisa e Bianca Atzei, è la volta della coppia Biggio-Mandelli ovvero I soliti idioti.
Come mi ha detto qualcuno, mi piace vincere facile e in effetti con Biggio e Mandelli si va sul sicuro. Infatti la sicurezza è che su quel palco non ci dovevano essere. Non ci dovevano essere in passato, quando hanno cercato di far ridere con sketch a tratti imbarazzanti e non ci devono essere oggi. "Ogni ofelè al fa el so mestè" si dice più o meno nel mio dialetto. Tradotto liberamente: lasciate fare il cantante a chi è del mestiere. Ricordo Mandelli quando vestiva i panni del "Nongiovane" su Mtv e già nutrivo poca stima nei suoi confronti. In realtà mi faceva tenerezza. Nella partecipazione a "Tutti gli uomini del deficiente" dimostrava di essere poco capace nella recitazione. Però era bimbo. Adesso è cresciuto, vuole anche fare qualcosa simile al ruolo del caratterista, pare. Oggi, insieme a Biggio, magari sarà pure intonato, ma il punto è che non è un cantante. I due non sono cantanti. E sinceramente chi fa soldi al grido di "Dai cazzo!" e volgarità di ogni tipo non mi fa venire voglia di battere le mani. Anzi. Mi fa venire voglia di sbattere loro qualcosa sulla testa per capire se sono vuoti come evidentemente ritengono che sia il loro pubblico.
Quando Paola Cortellesi cantò "No perditempo" sul palco dell'Ariston allora sì che si poteva pensare che una non cantante potesse fare il mestiere dei cantanti. Ma il brano era di Rocco Tanica, l'idea geniale e la Cortellesi è da sempre una grandissima artista. Infatti, guardacaso, difficilmente in tv ha portato volgarità. Eppure ha sempre fatto ridere. Biggio e Mandelli potranno anche fornire una performance convincente al Festival di Sanremo anche perché se Sony ha scelto di investire su di loro di certo ha visto qualcosa in questo duo, ma potranno al massimo essere per qualche sera dei Federico Salvatore: un'operazione commerciale. Nulla di più. E per favore nessuno li paragoni ad Arbore o Elio: quelli sono artisti veri e seri. Vale lo stesso concetto di Bianca Atzei: senza neanche un album alle spalle, che ci fanno inseriti in una categoria con Raf, Alex Britti, Malika Ayane, Nek e Irene Grandi?
Voto di partenza: 4 +.