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Festival di Sanremo, ecco i pre-giudizi: Grazia Di Michele e Platinette

Dal 10 al 14 febbraio saremo tutti incollati davanti alla tv per il Festival di Sanremo, ma in attesa di quello - e soprattutto delle nostre mirabolanti pagelle - leggiamoci i miei pre-giudizi. Mai come in questo caso ho dovuto cercare di superare i miei giudizi a priori ascoltando la discografia dell'artista della categoria dei big a cui tocca oggi. Il lavoro è stato lungo e difficoltoso, ma mi ha portato a una maggiore conoscenza di questa artista. Non ad apprezzarla, sia chiaro, ma a conoscerla. I gusti rimangono comunque gusti. Così come l'ironia rimane ironia. Proprio con ironia sono pensati tutti questi post, quindi nessuno si offenda. Si fa come sempre per ridere. Così dopo Malika Ayane, Annalisa, Bianca Atzei, Biggio e Mandelli, Alex Britti, Chiara e i Dear Jack, ecco Grazia Di Michele e Platinette.

"Forse ti interessano Leda Battisti o Teresa De Sio". Spotify non ha capito: se mi interessassero sia Grazia Di Michele sia Leda Battisti e Teresa De Sio, poi sarei interessata anche a un ricostituente. Oh io ci ho provato, ma la cara Grazia - cara Grazia se riesce a non finire ultima a Sanremo subito - proprio non la sopporto. Testi impegnati, non lo metto in dubbio. Pure troppo però. Grazia, fattela una risata ogni tanto. Concediti qualche distrazione dal tuo impegno sociale, dai tuoi amori seri e dalla tua voce così sussurrata e intimista. Le incursioni quasi orientaleggianti della sua voce nella musica non mi conquistano. Anzi, mi irritano. Sempre gli stessi ritmi seri e intimisti, anche perché a dire il vero quando cerca di essere un pelo più moderna come in "La coscienza" è decisamente poco credibile.
"Non andare dibi dibi dan dan": ecco, questo ritornello rende perfettamente l'idea della mia insofferenza nei suoi confronti. La Di Michele prova anche a raccontare storie interessanti - come nel caso di "La storia di Irene" -, ma poi rovina tutto con refrain di questo tipo che smontano qualsiasi tipo di giustificazione.
Insieme a lei sul palco del teatro Ariston ci sarà il redivivo Maurizio Coruzzi. Chi? Platinette. Ah. Strano, un altro non cantante come Biggio e Mandelli. Ok, poco meno volgare di Biggio e Mandelli. Ma allo stesso modo una presa in giro nei confronti di chi ascolta. Anche perché la carissima "insegnante" di Amici di Maria De Filippi - e non venitemi a dire che la Di Michele è tornata a Sanremo solo grazie alle sue gambe e senza aiuti da parte della sempreverde Maria perché a quel punto rido che divento più sfigurata di Nina Moric dopo il decimo lifting - e Platinette chissà mai quale tema potranno portare a Sanremo. Proviamo a ragionarne insieme: un brano sull'arte del giardinaggio? Non credo. Uno sul packaging di prodotti made in Italy? Sbagliato. Ah ho capito: la storia di un barista che si è stufato di servire lo stesso cocktail. Riproviamo. Una canzone animalista? No. Una sul rapporto fra nonni e nipoti? Neanche. Io scommetto la mia collezione di fumetti che il tema sarà la diversità. E azzardo eh, perché con questi due interpreti chissà cosa potrebbe venir fuori. Magari anche un travolgente brano dance.
Voto di partenza: 3.5.

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