Festival di Sanremo, ecco i pre-giudizi: Anna Tatangelo
Pronti per il Festival di Sanremo? Noi ci stiamo preparando a colpire con le nostre ironiche pagelle, intanto però ecco i miei pre-giudizi. Mai come questa volta, credetemi, mi sono dovuta trattenere dal dare giudizi a priori. Diciamo che però ascoltare l'intera discografia di questa artista non ha migliorato le cose. Nessuna pretesa di fare i critici musicali, sia chiaro. E neppure nessuna volontà di offendere, si fa tutto con grande ironia e voglia di giocare. Nessuno se la prenda. Dopo Malika Ayane, Annalisa, Bianca Atzei, Biggio e Mandelli, Alex Britti, Chiara, Dear Jack, Grazia Di Michele con Platinette, Lara Fabian, Lorenzo Fragola, Irene Grandi, Gianluca Grignani, Il Volo, Marco Masini, Nek, Nesli, Moreno e Raf, eccoci arrivati ad Anna Tatangelo.
E' stato difficile, lo ammetto, non considerare il suo invecchiamento precoce a causa del chirurgo o il fatto che, furba come una faina, dallo scorso anno non si faccia più chiamare Anna Tatangelo ma soltanto Anna. Però ho ascoltato tutti i suoi brani. Trovandoci anche perle di rara bellezza. Nel primo album, "Ragazza di periferia", la carissima Anna aveva qualche problemino. Da "Quando due si lasciano" ad "Andrea", l'Anna che aveva ancora un volto umano era distrutta per essere stata mollata. Però, va detto, cercava di reagire. "Crimine di un angelo, d'un diavolo pietà. Chiedersi di nuovo che si fa". Eh? Anna era confusa, d'altro canto era giovane. "Tu sei andato via da un po'... Vorrei morire subito": esplosione di gioia in "Ragazza di periferia". Sfido chiunque a dire che quello potesse essere un album gioioso. "Ma ti stai sbagliando sai, io non sono una ciliegia": indimenticabile "Essere una donna", manifesto della poetica di lady Tata. E con "Mai dire mai" eccoci all'album in cui la cara Anna ci racconta del suo amico gay banalizzando uno dei temi più importanti di questa società. "Il mio amico mi fa tanta tenerezza": cara Anna, ma che amici pelosi hai che si fanno pure accarezzare come gatti? Non solo il brano sanremese: l'influsso di Gigi "O sarracino" D'Alessio si sente eccome. Comunque, lei anche in quest'album canta "Lo so che finirà". Altro inno alla gioia. "Mamma tu per me sei la più bella, sei più bella di una stella". No ma seriamente? I bookmakers hanno chiuso le scommesse nel 1950 sulla rima bella-stella. Abbandonando le ovvietà, passiamo al terzo album di lady Tata."Non scordare questo bacio giù in città": eccerto, bisogna scomodare anche un titolo in inglese - "Little boy" - e il luogo comune de "la gente ride dentro i caffè" (no perché il termine "bar" fa troppo poco poetessa tormentata) per regalarci emozioni in "Attimo x attimo". In questo stesso album troviamo la cover di "Tu si 'na cosa grande": irrinunciabile. "Già sento battere il suo cuore, arriva il frutto dell'amore": ancora rime imprevedibili nel disco "Il mondo delle donne". Non vi tedierò con altre rime di "Progetto B". Ma "Io sono una muchacha troppo sexy, amo ballare sempre fino a tardi e far amore con il mar", dai, è qualcosa di non giustificabile. "I playboy che fanno tanto i dritti"? Scusate se insisto su questa canzone, ma "fare i dritti" era da "Piccole canaglie" in bianco e nero che non lo sentivo. A Sanremo di cosa ci parlerà la cara Anna? Difficile dirlo, a questo punto mancano soltanto i diritti degli animali e poi ci ha raccontato di tutto.
Voto di partenza: 3.