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Festival di Sanremo, ecco i pre-giudizi: Moreno

Dlin dlon, avviso ai naviganti: al Festival di Sanremo manca davvero poco. Nell'attesa di misurarci con le nostre pagelle, ecco i miei pre-giudizi. Ovvero opinioni basate sull'ascolto il più possibile completo della discografia di ogni artista in gara nella categoria big. Si fa tutto con ironia, senza offendere nessuno. Quindi non prendetevela, su. Dopo Malika Ayane, Annalisa, Bianca Atzei, Biggio e Mandelli, Alex Britti, Chiara, Dear Jack, Grazia Di Michele con Platinette, Lara Fabian, Lorenzo Fragola, Irene Grandi, Gianluca Grignani, Il Volo, Marco Masini, Nek e Nesli, oggi tocca a Moreno.

Un altro amico di Maria sul palco dell'Ariston, anche se in questo caso si parla non solo della De Filippi. Va anche detto che fa parte del personaggio, al giorno d'oggi se non parli anche solo velatamente di canne in qualche brano non sei un rapper figo.
Due anni fa Moreno si definiva la novità. Sinceramente in quel momento mi sembrava un po' autoreferenziale. Almeno nel primo album, "Stecca". I riferimenti alla tv e al fatto che "Moreno ce l'ha fatta" non mancano. Così come le ovvietà e gli errori di sintassi. "Saluta mamma digli che vado a una festa":  ecco, magari "dille" visto che in teoria canti in italiano. "Da piccole cose si possono ottenere grandi cose": il caro Moreno si è proprio sprecato. Diciamo che "Stecca" aveva un po' le pecche di un album d'esordio. "Incredibile", forse anche per la presenza di alcuni duetti - certo magari il contributo di Giorgio Panariello è un po' troppo surreale - continua sulla stessa scia ma con qualche contenuto di maggiore qualità. Alcune situazioni però Moreno avrebbe potuto evitarsele. Basti pensare a "Col sorriso" in cui J Ax fa tra una rima e l'altra i complimenti allo stesso Moreno. Scriversi un sms no? L'album, non mi si fraintenda, è godibile. Niente di epocale, questo è chiaro. Dal brani di Moreno a Sanremo mi aspetto un salto di qualità.

Voto di partenza: 5.5.

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