Festival di Sanremo, le pagelle della terza serata: certe cover erano così necessarie?
Eccoci ancora con il Festival di Sanremo. Terza puntata del Festival, terzo appuntamento con le pagelle mie e del mio gruppo di superespertoni. Avviso ai naviganti: per chi ancora non l'avesse capito, sono pagelle ironiche, per nulla imparziali, senza pretese da critici musicali. Si fa come sempre per ridere, nessuno se la prenda. Premetto che non ho ascoltato i giovani (sono tornata tardi dal lavoro, mica per altro...). Dopo la prima e la seconda serata, ecco i nostri voti per la terza.
Raf: voto -4. Avevo deciso di non fare le pagelle questa sera, “perché tanto sono solo cover”. Poi arriva sul palco il caro Raffaele vestito con giacca e pantaloni che lo fanno assomigliare a Tigro, l’amico di Winnie the Pooh. E già lì capisco che qualcosa succederà. Inizia a cantare. No, scusate, inizia a sussurrare. D’altro canto, lui non vuole svegliare nessuno. E in effetti non si sveglia neanche lui. Dice di aver scelto “Rose rosse” perché piace alla moglie: Raf, dillo che vuoi divorziare.
Irene Grandi: voto 7.5. Grazie, te lo dico dal cuore Irene. Grazie. Ci ricordi che sul palco dell’Ariston meritano di stare artiste come Patty Pravo come te. Se l’anno prossimo scegliamo solo gente così da far esibire fra i big? Se po’ ffà?
Moreno: voto 3. Arriva sul palco che già si sa che non sarà credibile. E in effetti il sentore diventa realtà: è incredibile come arrivi alla fine di “Una carezza in un pugno” senza che i cecchini siano riusciti a impallinarlo. Cecchini mandati dal pubblico e da Celentano in un accordo bipartizan.
Anna Tatangelo: voto 4. Per i capelli si è ispirata a Fantaghirò, il vestito è di Pierrot quindi bene bene non sta. Se ci mettiamo che è invecchiata di dieci anni rispetto alla serata di ieri, capiamo come possa essere difficile per lei questa puntata. Canta “Dio come ti amo” e tu speri davvero che Dio la porti via. Che lagna.
Samantha Cristoforetti: voto 12. “Non voglio approfittare della tv per fini privati”. Clonatela, vi prego. Più Cristoforetti, meno Tatangele e Atzee e il mondo si salva. Samantha è disarmante, è così bello sentirla parlare e sentirle dire cose così semplici e così intelligenti allo stesso tempo che la vorresti sul comodino. Gente così deve restare qui, non mandiamola nello spazio. Ci serve a salvare l’Italia.
Biggio e Mandelli: voto no non ce la posso fare. Ma la smettono di copiare, plagiare, scimmiottare Cochi e Renato e farlo pure male? Qualcuno che dice a sti due che fanno pena ci sarà, no? Dai non posso credere che qualcuno li incoraggi.
Chiara: voto 8.5. Brava che è proprio brava. E la canzone, guardavano di tale Caterina Caselli, non è neanche il meglio che potrebbe proporre. Se a Chiara avessero dato un brano davvero forte, avrebbe vinto stasera ancor prima della finale.
Nesli: voto 4. Più che “Mare mare”, decisamente male male. E’ vestito come neanche un punk anni Novanta, prova a cantare ma gli viene male. Mi dispiace perché il Francesco Tarducci a me piace un bel po’ di solito, ma non deve tirare troppo la corda.
Nek: voto 6.5. “Se telefonando” in versione quasi dance e non stucchevole. Grazie Filippo, ci hai risollevato la serata dopo Nesli e hai riproposto un brano classico senza svuotarlo del tutto di significato. Certo, si poteva fare meglio però al cospetto di un brano del genere non è facile per nessuno fare bella figura.
Luca e Paolo: voto 6.5. Miracolo: almeno loro fanno ridere ogni tanto. Prendono in giro il Festival al Festival, Emma e Arisa davanti a Emma e Arisa, Rocio “strano che mi prendano in giro visto che sono qui solo perché sono la fidanzata da Raul Bova” Munoz Morales davanti alla suddetta. Coraggiosi nella prima parte, ricchi di luoghi comuni nella seconda.
Dear Jack: voto 6. Non male stavolta, fanno una cover triste e quindi loro ci cadono dentro alla perfezione. Chiaramente la mettono in versione rock, come era prevedibile. Pensavo peggio.
Grazia Di Michele con Platinette: voto 3. Vorrebbero essere Thelma e Louise ma sembrano più la Teresa e la Mabilia dei Legnanesi. Mi piacerebbe capire come la cara prof Di Michele pensa di contestare ancora l’intonazione di qualcuno ad Amici, visto che ha preso più stecche lei stasera di un campione mondiale di biliardo in tutta la sua carriera. Vabbè Platinette è incommentabile.
Bianca Atzei: voto 1 violento. Violento perché non poteva percuotere in modo peggio la splendida “Ciao amore”. Luigi Tenco era tormentato, ma se avesse sentito la Atzei violentare il suo brano forse avrebbe tormentato lei.
Alex Britti: voto 5. Un sacrificio. Quello che evidentemente stava subendo. Il caro Alex urla come fosse un capretto sgozzato. “Io mi fermo qui”, ecco appunto. Alex basta, fermati. Deponi il microfono e vai da un'altra parte.
Lo spacciatore di Massimo Ferrero: voto 2. Miglior spot di quanto sono deleteri gli effetti della droga su un uomo non poteva esserci. Purtroppo il pusher ha voluto fare lo splendido e dargli roba tagliata male e adesso paga le conseguenze in termini di cattiva pubblicità alla sua attività.
Lorenzo Fragola: voto 6. Fa il compitino. Male da lui è impossibile aspettarselo, però sembra un po' monocorde, sembra quasi ancora un concorrente di X-Factor. Senza lode e senza infamia. Tanta infamia invece per chi l'ha vestito: sembra un bimbo alla prima comunione che cerca di essere un po' rock.
Il Volo: voto 6.5. D'altro canto loro nella vita cantano proprio cover di brani italiani in giro per il mondo: se non fossero preparati loro, sarebbe un problema. Bene, bravi a fare i compiti, ma non mi emozionano.
Annalisa: voto 7.5. Brava, brava, brava. Brava perché cantare "Ti sento" con il rischio di far radunare un branco di cani per gli acuti che diventano ultrasuoni è dietro l'angolo e invece lei lo scansa e arriva elegantemente alla meta. Impeccabile, eppure con una sorta di fascino regale.
Lara Fabian: voto 5. Inutile. Bofonchia cose, urla che sta male. Insomma, un'agonia. E non mi venite a parlare di talento internazionale, voce incredibile, ecc... l'abbiamo capito, è una stella mondiale. Che però sta chiusa nel suo mondo e pretende che Sanremo la capisca. Invece, la cara Lara dovrebbe ogni tanto abbandonare acuti e virtuosismi e cercare di comunicare.
Gianluca Grignani: voto 5. "Vedrai vedrai, non son finito sai". Te piacerebbe. Grignani è tormentato nel modo giusto per questo brano di Tenco, il quale comunque non si merita una punizione del genere. A tratti sembra credibile, poi ci si accorge che è Grignani e quindi si cambia idea.
Nina Zilli: voto 5. Se bruciasse la città, Nina stai pur tranquilla che con quel mantello da Re Magio supereroe sicuramente potresti intervenire. Ha problemi evidenti nell'esecuzione della canzone, l'intonazione va a farsi un giro e torna solo sul ritornello. Non è in serata, sarà che è stata occupata a portare oro, incenso e mirra.
Malika Ayane: voto 7.5. Ecco, la scelta più intelligente è sua: Malika può scegliere un brano classico in cui la sua voce venga esaltata e nel quale possa urlare tutta la sua potenza e invece sceglie Vasco. E quindi già ha vinto. Peccato per quel suo tipico miagolio, però è delicata, non scimmiotta nessuno e riempie di senso ogni parola. Non fa l'errore di essere protagonista più della musica.
Marco Masini: voto 7. L'applauso di circostanza dei cadaveri del teatro Ariston a Francesco Nuti e di una tristezza rara, visto che è evidentemente finto. Masini però non c'entra nulla, anzi lui ci mette del suo per rendere toccante al punto giusto questo brano. E ci riesce davvero bene. Ho l'impressione che questo sia il Festival della riscossa per il caro Marco.
L'ex chitarrista posseduto dei Gazosa: voto 5. Perché? Mi chiedo: perché? Suonavi "www.mipiacitu" e adesso arrivi truccato come un satanista e vestito da Michael Jackson a suonare "Nessun dorma" con la chitarra elettrica? No ma ci credi davvero?
Chi ha scelto Arisa ed Emma come vallette di Sanremo: voto 1. La prima fa dell'impreparazione un punto di forza, quando in realtà non dovrebbe essere un vanto visto che siamo in Eurovisione su Raiuno. Perlomeno però cerca di essere simpatica. La seconda crede ancora di essere la protagonista del Festival e quindi non perde occasione per raccontare che il suo album è disco di platino, ecc... lo facesse col sorriso, si potrebbe pure tollerare. Ma evidentemente le hanno messo troppo cerone perché è monoespressiva. E, comunque, per entrambe magari la prossima volta un corso di lettura. Così, giusto per avere un'infarinatura dell'alfabetizzazione.
Costumisti: voto 3. Non riescono a mascherare le rotondità varie neanche se ci provano. L'abito iniziale di Emma è evidentemente premaman, quello di Arisa verso la fine le evidenza la pancia (non è incinta, ma potrebbe tranquillamente sembrarlo pure lei con questo vestito). Di una taglia in meno è anche l'abito di Chiara, che sembra avere dei salsicciotti sui fianchi, mentre alla Tatangelo, come se non bastasse tutto il resto, fanno indossare un vestito da Pierrot. Rocco Munoz mazzanti vien dal mare a un certo punto esce vestita da Avatar. Mobbasta.
Carlo Conti: voto 2. Carissimo Carlo, se non ti fidi delle tue vallette evita di condurre il Festival insieme a loro. Sembri un padre alle prese con due figlie inaspettatamente disabili. Non discuto sul fatto che evidentemente siano inabili alla conduzione, ma fare il prevaricatore maschilista quando in realtà sei un semplice conduttore di quiz e non un premio Nobel non ti rende proprio così tanto onore. Per non parlare del fatto che "uelcom, uelcom" lo dici a qualcun altro. Magari per parlare con gli Spandau Ballet due ripetizioncine di inglese potevi fartele dare.