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“Il bonus bebè? Solo chiacchiere, in realtà non esiste”

Oggi voglio ospitare la testimonianza di una mia amica che è rimasta, suo malgrado, vittima della burocrazia e delle falsità della politica italiana. Populismo? No, purtroppo. E' la constatazione reale del fatto che soltanto un tempo era valido il detto "ogni promessa è debito". Adesso le promesse spesso rimangono tali e a farne le spese sono i cittadini, che pure si informano perché comunque non credono alle proprie orecchie. Invece è tutto tristemente vero:

"Affrontare il periodo di maternità in Italia non è semplice, ma questa non è una novità. Le donne in gravidanza hanno sempre meno tutele, spesso rischiano di perdere il posto di lavoro o, proprio per non perderlo, devono rientrare il prima possibile, senza riuscire a godersi quello che dovrebbe essere uno dei momenti più belli della vita. Ma al di là di queste che ormai sono amare certezze, ci sono molte altre questioni che lasciano senza parole. Il bonus bebè per esempio. Avete presente quella bella favoletta degli 80 euro che il premier Matteo Renzi  - facendosi bello davanti agli occhi degli italiani nei talk show televisivi- ha tanto decantato, quella bella favoletta che si continua a sentire al telegionale e che sarebbe dedicata ai tutti i nati a partire dal 2015 per tre anni di vita? Ecco, vi conviene non perdere tempo chiamando gli uffici dell'Inps che secondo quanto si racconta dovrebbero erogare questi soldi, perchè tanto questa favoletta è solo uno specchietto per le allodole. Se ne parla sì, ma tanto i soldi non sono nè stati stanziati, nè tantomeno sono stati stabiliti gli eventuali termini per fare domanda e le modalità per riceverli. E, allora, ecco che una donna incinta di nove mesi, non deve fare i conti solo con l'imprevedibilità della vita, ma anche con quella di norme o decreti che, nonostante siano sbandierati ai quattro venti, sono ancora più imprevedibili. Una certezza però c'è: è quella che ho sperimentato sulla mia pelle proprio stamattina quando - tentar non nuoce - ho fatto una prova per avere qualche informazione, nel marasma di tutte le informazioni lette e sentite, e ho deciso di chiamare l'ufficio generale dell'Inps. Dopo aver superato indenne le prove di abilità richieste dal centralino, nome, cognome, data di nascita, aver premuto il tasto 1, 2, 3, 4, 5, 6, come se avessi chiesto di mettermi in conttatto con la NASA, sono riuscita a parlare con un'operatrice (nel pomeriggio il tentativo è stato ripetuto dal mio compagno che si è trovato a parlare con un certo Luca, di cui non ci è stato possibile conoscere il cognome perchè troppo scortese e preoccupato che venisse fatta una segnalazione per la sua maleducazione) che, dopo avermi chiesto nuovamente le mie generalità ed essersi assentata per qualche minuto, è tornata al telefono "vestita" da computer e come accade sentendo le più fredde voci registrate, ha iniziato a leggermi una circolare che, in poche parole, dice proprio che il bonus bebè non esiste. Non esiste nulla a riguardo e, questa non è una favola, ma pura realtà".

Erika M. 

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