E’ un mondo da uomini, per questo la grinta di Anastacia non stanca mai
"It's a man's world". Eh sì, spesso è proprio un mondo di uomini e da uomini. Proprio per questo serve la grinta che solo una donna, una grande donna, sa mostrare. Premetto che gli album di cover non mi attirano, non ne ho mai acquistato uno perché preferisco prodotti freschi - magari anche sperimentazioni che poi naufragano perché non arrivano al cuore del pubblico - a brani già portati al successo da altri. Premetto anche che ho sempre rispettato Anastacia per il fatto di non essere arrivata al successo a 18 anni uscendo da un talent show - ora mi sparino addosso tutti i fan dei talent, li riterrò sempre la morte della creatività, scoperta di Noemi a parte -, per il fatto di avere davvero un gran talento e per aver combattuto per la propria salute nel silenzio, raccontando tutto solo una volta guarita. Insomma, rispetto Anastacia perché è una donna normale.
Poi però ho sentito "It's a man's world" grazie a due amici che di musica masticano parecchio e mi si è aperto un mondo. Da "Back in black" a "Sweet child of mine" passando per le perle "One" e "Wonderwall": una serie di successi reinterpretati con un significato tutto nuovo e una voce che dire spiazzante è un eufemismo. Rock allo stato puro. (Ah, per onore di cronaca: il primo brano è degli Ac Dc, il secondo dei Guns n Roses, il terzo degli U2 e il quarto degli Oasis...). E poi arrivi a "Dream on", brano non molto conosciuto dai più giovani anche perché inciso dagli Aerosmith quando loro erano giovani. Scelta sublime: la voce della "donna bianca che canta da nera" ricorda quella di un irriconoscibile Steven Tyler in questo brano, l'acuto finale, quasi da sirena, sembra proprio il suo. Ma più grintoso, graffiante, con una storia da raccontare. In questo lavoro Anastacia non ha solo ricantato con voce e grinta femminili successi prettamente maschili, ma li ha reinterpretati, ha dato nuova linfa a brani che spesso si sentono ma non si ascoltano più talmente sono classici.
L'album è del novembre dello scorso anno e io credo di averlo ascoltato almeno una ventina di volte in questi mesi. Credo che lo rifarò, la buona musica, quella vera, non stanca mai.