Sanremo 2014, vince Arisa: le pagelle dell’ultima serata
Eccoci all'ultima serata di un Festival di Sanremo più spento che mai. In effetti era da un po' che non si vedeva uno spettacolo così vecchio. Vecchio nella formula, vecchio nei contenuti e vecchio nelle persone. E in un momento di vecchiume totale cosa c'è di meglio delle nostre care pagelle? Ironia, un po' di sana critica pungente e giudizi come se piovesse. Nessuno si offenda - tranne gli italiani, magari è la volta buona in cui qualcuno scende in piazza -, si scherza.
Il primo voto va al mio gruppo d'ascolto: insostituibile. Angela De Simone, Silvia De Simone, Marta Sampietro, Filippo Grassi, la Gilda, la Benni, Erika Mariniello, Francesca Pelucchi, Daniele Minelli e tutti quelli che consapevolmente o no hanno contribuito all'elaborazione delle pagelle e che ci hanno supportato. Voto 10.
Luciana Littizzetto e Fabio Fazio voto 5. La prima volta era meglio, ha ragione la Littizzetto. Tempi lunghissimi, spesso momenti insostenibili - vedi il trenino di Renzo Arbore - e nulla di indimenticabile. La spontaneità va bene, ma in molti casi hanno esagerato. Non mi addentro in questioni economiche, non mi interessano. Mi interessa quello che i conduttori hanno dato al pubblico. E loro due quest'anno hanno dato davvero poco. Leone, sient'ammè: l'anno prossimo Fiorello.
Gli italiani che hanno fatto vincere Rocco Hunt: voto 1. Ma per favore. Per favore. Mica abbiamo già fatto vincere Moreno (chi??????) ad Amici per gettarlo poi nell'anonimato? Siamo seri, Zibba ha talento, classe e voce. E canta. Anche Diodato canta e pure bene. E coinvolge. Sto scimmiottamento del già irritante Clementino cosa dà alla musica? Vogliamo farci vedere innovativi e votiamo uno che ha un nome che neanche un gringo degli spaghetti western di Sergio Leone? Io spero che lo abbiate fatto con coscienza, che vi piaccia davvero e che diventi famoso davvero questo ragazzo. Al primo concerto di Rocco Hunt, voglio tutti quelli che lo hanno votato a urlare ogni strofa a memoria. Altrimenti siete tutti dei quaquaraquà. Ah, spero tanto che ogni volta in cui accendete la radio, sentiate il brano di Zibba. Pena del contrappasso.
Gli orecchini di Francesco "Wolverine" Sarcina: voto 8. Pare che subito dopo la diretta, però, il ginnasta Yuri Chechi lo abbia tempestato di telefonate. "Ridammi i miei anelli, non posso esercitarmi" gli avrebbe detto.
I riccioloni di Francesco Renga: voto: 8.5. Sembra cotonato come la mitica tata Francesca del telefilm americano, ma è bello. Basso, ma bello. Ah, la canzone? Sì sì, quella meritava di vincere: voto 8.5 pure lei. Uh come siete fiscali. Non lo fanno vincere perché gli italiani non hanno le orecchie.
Arisa. Licenziate lo stilista. Lo dico e lo ripeto: se sei incinta, Ari, un vestitino nero che aderisce alla pancia non è il modo migliore per nascondere il gossip. Se invece hai solo mangiato valanghe di carboidrati, mi spiace ma di certo l'abito non è di quelli che nascondo problemi di assimilazione. Voto 3. Lei è brava, la canzone non riesco a dire perché ma mi piace. Voto 8.
E infatti alla fine vince il Festival.
Giuliano Palma: finalmente il dubbio sulla sua non vedenza si è chiarito. Si presenta senza occhiali da sole e con una giacca decente: evento. Canzone non sanremese, ma la rivaluto ad ogni ascolto. Voto 6.5.
I capelli disegnati di Ron voto 7, perché almeno essendo evidentemente di plastica ti fanno capire che quelle sulla giacca sono solo orrende paillettes e non è forfora sbrilluccicante. Voto 1 allo stilista. Rosalino, torna alla natura.
L'acconciatura pesante di Giusy Ferreri: voto 5. Mezza rasata e mezza con un chilo di capelli da una parte, non si capisce dove il parrucchiere volesse andare a parare. Sicuramente era stanco. Il terzo ascolto del brano suscita un lieve velo di noia, Giusyna bene, brava, ma per me è no. Voto 6 perché sei di Abbiategrasso come Manuel Agnelli degli Afterhours.
Noemi: voto 7.5. Non può vincere, perché il brano non coinvolge come altri del passato a cui ci ha abituato, però mi entra in testa e quindi il suo sporco lavoro lo fa.
Perturbazione: voto 6.5. Terzo ascolto e scocca la scintilla. Non hanno voce, ma sono movimentati e diversi. Mi piacciono.
Antonella Ruggiero: voto 9.5 per il coraggio. Non si capisce niente. Lei gorgheggia, urlicchia e chissà cosa canta. Io non l'ho mica capito. Spero che almeno lei sappia il significato di quello che dice, non vorrei mai che urlasse insulti a mondi ultraterreni.
Frankie Hi Nrg: voto 6. Pedala. Veloce però, mica che poi ti prendono quelli che disturbi il sabato matt… ah, no. Ah, non sei un testimone di Geova? Ah, ti credi un rapper? Pure tu? E perché sei vestito da testimone di Geova? Il mistero s'infittisce. La canzone è un tormentone, Frankie ti salvi per quello.
Cristiano De André. Ma basta. Si agita come Vecchioni quando cantava "Chiamami ancora amore" (canzone che ha vinto il Festival, ma sfido chiunque a dirmi che se l'ascolta tutte le mattine in treno nell'Ipod. Tanto per tornare a quanto il pubblico italiano è falso come una banconota da 14 euro) e quindi già mi sta antipatico. Gli danno il premio della critica per il brano che non è arrivato in finale. Potrebbero pure dargli l'Oscar, ma per me è no. Voto 4.
Renzo Rubino: 6/7. Non il massimo come performance, un po' troppo agitato ma è il suo bello. Lui è molto teatrale ed è un po' la sua caratteristica distintiva. "Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette" cantava Francesco De Gregori. In realtà il ragazzo c'è già. Il talento c'è, comunica un'energia come sanno fare in pochi.
Raphael Gualazzi e Bloody Sunday. Per favore, uomo ragno togliti sta maschera e non metterti pantaloni così aderenti che devi andare in giro e ti impediscono i movimenti. Voto 5.5 perché il brano è quasi decente. La voce di Gualazzi è irritante, gli do 6 solo se permette di liberare Pino Daniele. E' evidente che l'ha rapito lui.
Riccardo Sinigallia voto 1. No vabbè, Ricky tu non stai bene. Le canzoni devono essere inedite, non è che bisogna studiare un algoritmo particolare per partecipare al Festival. Non mi sembra che si debba scoprire la cura per la peste bubbonica per salire su quel palco. Guarda, nel caso di Antonella Ruggiero ad esempio non si deve neanche essere consapevoli di cosa si canta. Ricky, avresti potuto farcela a portare una canzone che non avevi già cantato. Cosa ne dici? Poi, cantato. Parliamone. L'hai cantata sotto la doccia? No. Ah, ma allora l'hai cantata per far addormentare la tua nipotina che proprio non ne vuole sapere di chiudere gli occhi? Neanche. Cioè vuoi dirmi quindi che sei stato squalificato perché l'hai cantata una sera che tu e gli amici al pub avevate bevuto troppo? Ingenuo. No neanche. L'hai cantata a un concerto. A giugno del 2013. Ah, in un concerto. Riccardo, ma la mamma non t'ha detto niente?
Per la cronaca, Renga e Noemi fuori dal podio. Sciopererò. Non prima di aver scritto due o tre post che mi preme pubblicare. Ma sciopererò.