I Marlene non sono più i Marlene. Ma non lo sono più almeno da una decina di anni. Avranno ucciso altre paranoie per partecipare a Sanremo, ma hanno fatto la figura degli ospiti inadeguati. E non per colpa del festival. La colpa è esclusivamente di Godano e soci. Quella canzoncina lì non è nemmeno da Sanremo. Oltre che non essere da Marlene Kuntz. E nemmeno il titolo “Canzone per un figlio” strappa almeno un po’ di comprensione. Avevano un’occasione e l’hanno fallita clamorosamente. Avevano, per essere manichei, e bipolaristi fino alla fine, due strade: hanno scelto il vicolo cieco. Potevano fare un pezzo tirato, anche senza risvegliare gli ardori di gioventù e l’assoluta devozione ai Sonic Youth. O potevano più semplicemente continuare a esplorare la forma-canzone, come ai tempi di “Uno” (forse il loro ultimo vero album”), senza esagerare troppo con i riferimenti a Nabokov, per regalare un pezzo che a Sanremo, con l’orchestra, avrebbe potuto fare la sua figura. Potevano fare come gli Afterhours, sbattuti fuori, con il “Paese è reale”, pezzo After senza esserlo troppo con tanto di invettiva finale, o potevano fare come Joe dei La Crus. Che l’anno scorso non vinse Sanremo, ma regalò una vera gemma, troppo bella per essere apprezzata fino in fondo a Sanremo. Non hanno osato i Marlene. Non hanno avuto coraggio. E forse, con un po’ di puzzetta sotto il naso, hanno pensato che bastava chiamarsi Marlene Kuntz ed essere considerati cool negli ultimi rigurgiti della grande onda indipendente italiana di metà anni novanta, per guadagnarsi applausi dal loro pubblico e pacche sulle spalle. Ma anche il loro pubblico ha girato, legittimamente, la testa dall’altra parte. Peccato. E, stavolta, in quel pezzo non c’era nemmeno una parola ricercata e ai più incomprensibile come il vecchio e caro “esiziale”. Peccato. Un vero peccato. C’erano una volta i Marlene Kuntz che ci facevano “pogare” e urlare con “Sonica” e ci facevano innamorare con “Nuotando nell’aria”. Riascoltateli, se non l’avete ancora fatto, giusto per rendersi conto che quelli che hanno suonato a Sanremo ieri sera non potevano essere loro.