Blow up

Per sempre David Bowie

C’è un anello di congiunzione generazionale. E “The man who sold the world” per noi trentenni (che ormai veleggiamo verso i quaranta) in qualche maniera lo è. La sentimmo cantare da Kurt Cobain più o meno quando lui se ne era già andato e noi avevamo appena quattordici anni: 1994, l’unplugged di Mtv dei Nirvana, […]

Un regalo di Natale dai Radiohead

Spectre. Come il film. I Radiohead hanno provato a mettere la loro firma nella colonna sonora dell’ultimo film di 007. “Ma non è andata”, così ha scritto con un tweet Thom Yorke quando ha deciso di condividere con il mondo questa canzone che altrimenti sarebbe rimasta nell’hard disk del gruppo. E invece, eccola. “Spectre” si […]

L’importanza di ascoltare Sufjan Stevens. La playlist prenatalizia

Non sapevo che il punto d’arrivo sarebbe stato poi quello di partenza di questo post. Perché in tempo di bilanci del 2015 che sta per andare in archivio, si discute (giustamente) di dischi. E nel 2015 c’è un disco che ha segnato l’anno e il vissuto del sottoscritto: “Carrie e Lowell”. Fin troppo facile dirlo […]

Grunge is (not) dead

Se ne è andato anche Scott Weiland. La lista di quelli nati nel 1967 che s’inventarono il grunge e che sono scomparsi prematuramente, si allunga. Purtroppo. La morte di Weiland, cantante degli Stone Temple Pilots, arriva dopo quelle di Kurt Cobain, l’icona di un genere e di un modo di fare musica, e di Layne […]

L’Islanda è uno stato mentale

Nell’ultimo post si parlava di Sigur Ros e di scena islandese oltre Bjork. Ma se uno ci pensa un istante, magari subito dopo aver visto l’ultimo film di Gianni Zanasi “La felicità è un sistema complesso” e pensa in particolare a quella canzone – non quella dei Nouvelle Vague (bella scelta comunque) – ma al […]

Scendono le temperature, è tempo dei Sigur Ros

La scoperta che c’era anche una scena islandese – che non fosse solo Bjork dipendente o Bjork riferita – avvenne nell’inverno del 1999. Un anno e mezzo prima avevo comprato “Homogenic” che con “Yoga” e “Bachelorette” si era infilato in testa. Un po’ anche perché Mtv trasmetteva i pezzi in alta rotazione. Poi, dopo oltre […]

(Ri)scoprire Billy Joel a 36 anni

Il fiume dei sogni. Passare un’estate in una radio comunitaria a metter su “River of dreams” e pensare che fosse perfino fin troppo ardita quella canzone per il pubblico all’ascolto. Ma in fondo è pop. Magari più elegante di quello delle classifiche, ma sempre pop è. Anzi, soft rock come in una qualsiasi playlist che […]

La Gang, nel tempo e oltre

Sì, il titolo migliore per questo post è proprio quello di un album di ormai una decina d’anni fa in cui la Gang (l’ho sempre chiamata così la creatura dei fratelli Severini, ma ci sono comunque buone alternative come: The Gang, il nome originale, e i Gang) suonava con La Macina nel disco in cui […]

Blur, riportando tutto a casa

Ormai non speriamo più, da tempo tra l’altro, che i Blur ci rifacciano un’altra “Girls and Boys”. Anche se spesso andiamo, anzi vado, a trovare conforto in quel pezzo lì che è un fermo immagine su quell’epoca. Brit pop l’hanno chiamato. Coniugazione magica di come il pop, inteso come genere, affiancato all’aggettivo british, qui nella […]

Lo Zeitgeist musicale di 1992

L’ultima scena del sesto episodio della tanto discussa serie tv “1992” si chiude con Stefano Accorsi in auto e in sottofondo “Washer” degli Slint. Otto lunghi minuti “seminali” per quello che sarebbe stato definito poi post rock. E se a distanza di quasi venticinque anni (ventiquattro per l’esattezza) dall’uscita di “Spiderland”, l’album culto degli Slint, […]

Perché “Ok Computer” dei Radiohead è un classico

La notizia, prima di tutto. La biblioteca del Congresso degli Stati Uniti ha annunciato di aver inserito “Ok computer”, disco dei Radiohead, nel suo catalogo. Ogni anno sceglie 25 registrazioni audio. C’è molto jazz, c’è molta musica americana. Per questo 2015, a esempio, ci sono Chet Baker e i Doors. Classici nell’accezione più estesa del […]

La ditta di Brunori è in utile

Se fosse solo una questione di numeri (tre dischi, un tour acustico nei teatri e uno spettacolo ancora nei teatri che non è fatto di solo “canzonette), la ditta di Brunori (come recita, appunto, la ragione sociale della band che si chiama Brunori Sas), sarebbe già vistosamente in utile. In fondo si sta parlando di […]

Sanremo 2015, non c’è gusto a essere indie (seguirà dibattito)

Non resta che attaccarsi al nazionalpopolare. E twittare. L’indie medio, quest’anno, non ha nemmeno un confortevole rifugio e non potrà dire: quelli lì li conoscevo prima di voi. Prima di Sanremo. Prima di tutto. Quando ancora registravano in bassa fedeltà per sentirsi davvero lo-fi. E non solo a parole. L’anno scorso l’unico squarcio indie del […]