NON VORREI che, di questo passo, uno scienziato affermasse che i nazisti avevano, paradossalmente, qualche ragione quando sostenevano – per giunta, convinti – che la razza ariana fosse superiore alle altre. Dunque, secondo Oliver Curry, ricercatore di antropologia evolutiva alla London School of Economics, il genere umano è destinato a dividersi in due sottospecie ben distinte: i belli (alti, sani e intelligenti) e i brutti (bassi, grassi e poco brillanti).

COME NEI cerchi danteschi gli uomini che verranno staranno, da una parte, nel paradiso degli eletti o, dall’altra, nell’inferno degli imperfetti. Se una volta c’erano i poveri ma belli (ricordate il film con Maurizio Arena e Renato Salvatori?), in futuro i brutti saranno destinati a essere, anche, dei poveri miserabili.

CONFESSO lo stordimento del giornalista che, ogni giorno, deve barcamenarsi tra ricerche inutili, se non ridicole, o sondaggi che si rivelano, poi, del tutto infondati, ma lo studio del professore inglese ha, comunque, un lieto fine. Prima che le due sottospecie si separino, in maniera così clamorosa, ci vorranno, infatti, almeno centomila anni. Campa cavallo e noi, che proprio bellissimi non siamo, possiamo sperare di farcela anche stavolta. [email protected]