GUARDANDO in tv le immagini della Concordia in navigazione verso Genova, ho ripensato a Federico Fellini e al suo film “E la nave va” che diresse nel 1983. È davvero un miracolo il fatto che il relitto della Costa Crociere abbia preso il largo: chi avrebbe mai pensato, in quella terribile notte di 921 giorni fa, che la regina dei mari inabissatasi davanti all’isola del Giglio, avrebbe potuto navigare ancora, sia pure solo per un viaggio, il viaggio dell’addio? Se, all’inizio del 2012, tutto il Paese affondò con la Concordia e offrì un’immagine negativa ovunque con l’operato del comandante Schettino, in questi giorni possiamo essere, invece, orgogliosi dei nostri tecnici: è proprio vero che l’Italia è sempre pronta al riscatto. Quello scheletro di nave ci appare più maestoso del transatlantico di Fellini e anche del Rex di “Amarcord” che passa davanti a Rimini, con tutta la sua luminosa bellezza nel buio della notte. I giornali fanno, adesso, i conti su quanto si potrà ricavare, a Genova, dalla demolizione del piroscafo. Ma al di là dei soldi, oggi tutti noi siamo più ricchi perché nessuno al mondo era mai riuscito in un’impresa del genere. Che l’ultimo viaggio in mare aperto ti sia lieve, sfortunata Concordia…
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