FRANCESCO SCHETTINO, tra una notte bianca e un autografo, si attribuisce il merito di avere salvato la “Concordia”. Leggo sui giornali che il Comandante, all’indomani dell’arrivo della ex regina dei mari nel porto di Genova, ha dichiarato: «L’esito dell’operazione, che ha consentito di recuperare la nave senza danni ambientali, ha rafforzato la mia convinzione di aver preso, quella notte, la giusta decisione nel lasciarla adagiare sul basso fondale». Così oggi – dopo avere descritto in tutte le salse l’uomo che fece affondare la “Concordia” al largo dell’isola del Giglio salendo subito (o quasi) su una scialuppa di salvataggio – dovremmo quasi ringraziarlo per aver fatto appoggiare delicatamente il piroscafo sul fondale toscano. Saremo anche un popolo di marinai,ma qualcuno, tra noi, ha una faccia di bronzo che neanche i due bronzi di Riace possiedono. Di questo passo, mi aspetto che qualcuno proponga un monumento al tanto vilipeso comandante. Magari nel porto di Genova, il giorno in cui la povera “Concordia” porrà definitivamente la parola fine ai suoi travagliati giorni. Per fortuna che c’era lui, caro lei… [email protected]