Archiviate le (poche) vacanze estive, da lunedì, con l’avvio di settembre, si ricomincia davvero. E, sinceramente, il ritorno a casa non si prospetta certo, economicamente parlando, sotto i migliori auspici. Se già le ferie hanno lasciato a desiderare per via del portafoglio mezzo vuoto, la rentrée è all’insegna del pessimismo. Basta ricordare gli ultimi dati di luglio, forniti ieri, sui prezzi al consumo, che hanno fatto registrare un’ulteriore flessione anche rispetto ad un già stitico mese di giugno. Checché ne dicesse la vulcanica Pina Picierno (in Saviano?), prossima candidata del Pd alle regionali in Campania, l’ulteriore flessione conferma il “flop” del bonus di 80 euro che, secondo il governo Renzi, avrebbe dovuto fare ripartire l’economia.
Niente di tutto questo. Quell’aggiunta in busta-paga per i redditi meno elevati si è dimostrata solo una specie di mancia che ha lasciato tutto, come prima, anzi peggio. A guadagnarci, è stato solo il governo del sindaco d’Italia che, sulle ali del regalino, è volato alle Europee di maggio. Ma, a questo punto, ci vogliono subito interventi strutturali, a cominciare dalla riduzione dell’Irap per le imprese, in grado di dare la scossa all’autunno. Altrimenti Renzi si deve preparare a nuove docce ghiacciate, ben peggiori di quella a cui si è sottoposto volontariamente, la settimana scorsa, per aiutare i malati di Sla.