NEL PRIMO SPOT ci sono fotogrammi di Marlon Brando che bacia sulla guancia Grace Kelly che ha in mano la statuetta dell’Oscar: immagini di felicità e di glamour senza tempo. Oggi i due grandi attori sono scomparsi, ma i loro volti continuano ad illuminare lo schermo. Quel flashback di pochi secondi è, per il sottoscritto, il ricordo più significativo dei due “corti” girati da Michelangelo Antonioni per la nascita del “Giorno”. Due “caroselli” clamorosamente ritrovati che, in anteprima, sono stati trasmessi al Festival “Milleocchi” a Trieste. È proprio vero, le cose belle non tramontano mai: possono essere attori come Marlon Brando e Grace Kelly, maestri del cinema come Michelangelo Antonioni, ma può anche essere un giornale, nato nel 1956, moderna alternativa alla stampa paludata d’allora, antesignano dei rotocalchi spuntati nei decenni successivi. Quei filmati del grande regista ferrarese sono durati pochi minuti, ma sono stati sufficienti per capire che anche i “caroselli” pubblicitari possono essere d’autore. Un motivo in più per riempiere d’orgoglio tutti noi che apparteniamo alla famiglia del “Giorno”, eredi di quel giornale decollato quasi 60 anni fa. Molta acqua è passata sotto i ponti, la crisi dell’editoria ha fatto tante vittime, riducendo al lumicino quotidiani storici, ma restiamo in trincea per rilanciare la testata che dà le notizie “ai lettori di ogni condizione”. O meglio ancora, come recita lo spot di Antonioni, continuiamo ad essere, con tutti i mutamenti del caso, “una finestra aperta sull’Italia e sul mondo”. Buongiorno a tutti. [email protected]