L’ECONOMISTA Paolo Savona è sempre stato un inflessibile custode della lira ai tempi di Bankitalia ed un europeista convinto anche quando è stato ministro del Tesoro. Da qualche anno ne avevo perso le tracce ma ora l’ho ritrovato: ha appena firmato la prefazione al libro-intervista “La vita oltre l’euro”, che l’imprenditore Ernesto Preatoni ha rilasciato al sottoscritto. Avendo ben presente il suo passato di rigoroso monetarista, sono rimasto piuttosto sorpreso nel constatare come, in tutti questi anni, persino lui sia diventato scettico sulla fiducia incrollabile nella divisa comune di certi grand commis di Bruxelles.

Scrive, oggi, Savona: “Magari il termine euro-morbo che Preatoni usa appare, a tutta prima, troppo forte, ma traduce bene la natura degli atteggiamenti fideistici di chi ancora crede che l’euro possa andare avanti così com’è stato costruito e gestito. Poiché la fede è accettabile finché non diviene fanatismo…”. E aggiunge : “Dati i difetti della costruzione europea, gli errori della politica e le insoddisfazioni delle prestazioni della burocrazia, Preatoni invita con energia i governanti ad organizzarsi per uscire ordinatamente dall’euro, perché una soluzione imposta dall’esterno – frutto di un attacco speculativo o delle politiche europee di “austerità” per niente “espanisva” – causerebbe danni ben più gravi”. Niente, ormai, in Europa, è davvero scontato.

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