SOPRATTUTTO in tempo di crisi, svaniscono tanti simboli dell’Italia. Si salvano in pochi: tra questi, il famoso calendario Pirelli, presentato l’altra sera a Milano con effetti scenografici spettacolari, tra avveniristici droni, trapeziste volanti e ospiti da tutto il mondo. Un biglietto da visita della Lombardia di un certo effetto, tanto è vero che, accanto a Marco Tronchetti Provera, “numero uno” del gruppo, c’era Giuseppe Sala, commissario di Expo: quale migliore occasione per presentare ad un pubblico cosmopolita la rassegna del 2015 che, per il momento, stenta a decollare? Il dibattito sulle modelle “testimonial” dei 12 mesi del prossimo anno è stato molto animato tra gli ospiti: chi inneggiava al fatto che, il prossimo, sarà un calendario sensuale e trasgressivo, chi invece criticava gli scatti di Meisel perché ritenuti troppo “hard”. Non entro nel merito, ma posso confermare che alcune fotomodelle avevano davvero una marcia in più. Questa volta, tra tante ragazze un po’ troppo anoressiche, c’era pure una “extra-size”, Candice Huffine, 90 chili di bellezza, una speranza per tutte le rotondette. Mi chiedo solo come un simbolo del “made in Italy” possa dirsi tale con un fotografo americano che ha immortalato modelle rigorosamente straniere, con un ospite d’onore, Adrien Brody, a stelle e strisce, mentre, “of course” si parlava rigorosamente inglese. Macché calendario che fa tanto bar di provincia, meglio “The Cal”. [email protected]