DICEVANO che i “lumbard” erano finiti… Posso comprendere l’autodifesa di Renzi che considera una grande vittoria per il Pd il due a zero che ha inflitto a tutti gli avversari, tra Emilia-Romagna e Calabria, glissando, invece, sul clamoroso dato dell’astensionismo rimediato nella regione “rossa”. Ma il vero vincitore della tornata elettorale è stato “l’altro Matteo”, quel Salvini che si sta dimostrando, sempre di più, l’unica alternativa valida al sindaco d’Italia. Bologna e Reggio Calabria hanno messo al tappeto un po’ tutti: dal Pd, che si sgonfia (altro che “problema secondario” come sostiene il premier), a Forza Italia, che si riduce al lumicino, ai grillini che hanno dimostrato ciò che molti hanno sempre sostenuto. Che, cioé, il voto di protesta dura lo spazio di un mattino. La scorsa estate, avevo intervistato in piazza, a Cervia, il leader del Carroccio: mi trovavo ad una festa leghista e ritenevo, quindi, scontato l’entusiasmo che avvertivo attorno. Ma al di là degli applausi, mi ero reso conto – e l’ho subito scritto – che il segretario del partito avrebbe meritato nei mesi successivi, molta più attenzione da parte dei mass-media. I fatti mi stanno dando ragione. E, oggi, tutto il centrodestra dovrebbe mettere da parte i dissidi fratricidi per creare una seria alternativa alla sinistra sotto le insegne del Matteo lombardo, Matteo II. Sperando che la disaffezione degli elettori, che ha raggiunto il livello di guardia, non finisca, davvero, per straripare. [email protected]