L’IDROSCALO, come dice la parola stessa, era stato progettato alla fine degli anni Venti, su idea di Mussolini, per fare decollare gli idrovolanti nel grandissimo specchio d’acqua. Peccato che questi velivoli, i cavalli d’acciaio di Gabriele D’Annunzio, poco tempo dopo cadessero in disgrazia…ma l’area, che sorge vicino alla Mondadori dell’archistar brasiliano Oscar Niemeyer, non è mai andata in disuso. Anzi, dopo un periodo di grave crisi in cui era diventato un luogo piuttosto squallido, un piccolo mare dei poveri, l’Idroscalo, che fa capo alla Provincia di Milano, era tornato a nuova vita, tra happening, gare sportive, spettacoli musicali, galoppate di cavalli e di podisti lungo la riva in mezzo al verde. Confesso di non aver mai avuto occasione di visitare l’Idroscalo: ho colmato la lacuna ieri mattina proprio mentre dipendenti della Provincia si erano incatenati davanti al sindaco Pisapia, in vista del passaggio all’Area Metropolitana dal prossimo primo gennaio, cioè tra appena una decina di giorni. Diversi lavoratori, a dieci giorni dall’”ora X”, infatti, non sanno ancora quale sarà il loro destino e hanno tutte le ragioni per protestare. Personalmente, ho combattuto la battaglia per l’abolizione delle Province, ma qualsiasi rivoluzione non può essere fatta unicamente sulla pelle dei lavoratori, senza un minimo di programmazione. E, a questo punto, non lasciamo nuovamente affondare l’Idroscalo. [email protected]