Strana atmosfera, l’altra sera, ad Abbiategrasso: intervistavo Magdi Cristiano Allam, profondo conoscitore dell’Islam, in un pubblico dibattito organizzato da diversi Rotary lombardi, e, a sentire le risposte quasi apocalittiche del mio interlocutore, mi sono chiesto che ne sarà davvero di noi. Il dibattito si svolgeva nell’ex convento dell’Annunciata e, ad un certo punto, ho pensato che, di questo passo, stando a quanto affermato dal protagonista della serata, potrebbero non esserci più conventi, chiese o monasteri sulla faccia della terra. Allam non ammette mezze misure nella lotta al fondamentalismo islamico: di fronte alla terribile escalation degli ultimi tempi, non serve parlare, bisogna, invece, rispondere occhio per occhio, dente per dente. A suo parere, si rende necessario un intervento armato delle forze internazionali nei territori dell’Isis che si estendono a cavallo tra la Siria e l’Iraq e che rappresentano una minaccia sempre più incombente per tutto il mondo occidentale. Proprio perché siamo di fronte ad uno scontro planetario, secondo Magdi, anche la Russia e la Cina dovrebbero partecipare a questo sbarco interforze, via terra.

Il giornalista di origine egiziane, che pure è stato battezzato, in San Pietro, da Papa Benedetto XVI, non lesina critiche neppure a Francesco e al cardinale di Milano, Angelo Scola, che continuano ad offrire l’altra guancia ai musulmani. Secondo lui, al di là dei fanatismi, il dialogo non è più possibile perché non possiamo trattare con l’Islam quando lo stesso Corano considera deviata la religione cattolica. In tal senso, aggiunge Allam, è sbagliato, dare via libera a nuove moschee, soprattutto in Lombardia che, anche in vista dell’Expo, è un territorio a rischio. Tutti ci auguriamo, ovviamente, che il collega veda più nero del dovuto. Resta il fatto che, dopo l’attentato alle Torri Gemelle e la morte di Bin Laden, si pensava che il peggio fosse davvero passato. Quello che è successo nell’ultimo mese, a due passi da casa nostra, deve, invece, farci aprire nuovamente gli occhi. Purtroppo.

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