CARO SINDACO, ho letto che una commissione di assessori ha detto no a una copia della Madonnina in piazzetta Reale. La Veneranda Fabbrica del Duomo ha preso atto del pollice verso e sta ora valutando di collocare la statua all’interno della cattedrale: così avremmo una Madonnina, quella originale, sulla più alta guglia, vicino al cielo, e l’altra nascosta nell’oscurità di una navata. È strano che qualche solerte assessore del Comune abbia deciso che l’immagine più cara ai milanesi, quella Madonnina di Giuseppe Perego, che dal 1774 protegge dall’alto la nostra città, non possa stare anche al centro di una piazza, in modo da essere immediatamente vista dai tanti milioni di turisti che, da maggio, invaderanno la metropoli per l’Expo.

MI AUGURO, signor Sindaco, che lei non sia stato informato preventivamente della decisione e l’abbia saputa a cose già avvenute, perché la bocciatura della Madonnina in piazza assume il sapore dell’autolesionismo. Il progetto di un bis della statua (in realtà un tris perché una copia è, dal 2010, sulla sommità di Palazzo Lombardia, sede della Regione) è stato, giustamente, varato alla vigilia dell’Esposizione Universale: la prima Madonnina, lassù in alto sulle guglie (i fatidici 108,5 metri), non potrà essere facilmente ammirata, perché tanti non saranno in grado o non avranno il tempo di salire in cima al Duomo. Ecco, quindi, l’idea di poter vedere, comunque, da vicino la famosissima statua in rame dorato (che viene fusa, proprio in questi giorni, in un’officina di Nola, in Campania) simbolo della religiosità e delle tradizioni milanesi.

QUALCUNO DI PALAZZO MARINO ha, però, messo una croce sul progetto in piazzetta Reale. Per questi signori, non ci possono essere due statue gemelle a così breve distanza l’una dall’altra: per loro il “derby della Madonnina” è solo quello calcistico. Noi del “Giorno” non ci stiamo: invitiamo, quindi, i nostri lettori a farci sapere il loro punto di vista sull’assurda vicenda che – di questi tempi, con i problemi che abbiamo tutti – potrebbe anche essere considerata un fatto marginale, ma non lo è, di certo, per un milanese doc. A lei, signor Sindaco chiedo d’intervenire per rimettere la statua in vista: se proprio la Madonnina non potrà essere collocata in piazzetta Reale, mettiamola, allora, in piazza Fontana o, come dice Sgarbi, nei cortili di Palazzo Reale o dell’Arcivescovado. Tutti noi siamo orgogliosi del simbolo di Milano che Giovanni D’Anzi, nel 1935, celebrò così: «O mia bela Madunina, che te brilet de luntan tuta dora e piscinina, ti te dominet Milan sota ti se viv la vita, se sta mai coi man in man canten tucch “luntan de Napoli se moeur” ma poe vegnen chi a Milan». Ecco perché, Sindaco Pisapia, contiamo molto sul suo intervento.

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