CHE FINE fanno le multe stradali? Dove vanno i soldi  delle contravvenzioni? Una bella inchiesta del mensile “Quattroruote”cerca difare lucesulledestinazioni diquesto tesoretto che sembra svanire in un grande buco nero, anzi opaco. Cominciamo dalle cifre: il totale degli incassiannuali rastrellatida Stato, Comuni e Province raggiunge il miliardo e mezzo di euro, una cifra davvero importante. Almeno metà di questa ricca dote dovrebbe essere reinvestita nella sicurezza stradale, ma resta solo un bel sogno. Non solo: i Comuni e le Province dovrebbero, in teoria, consegnare al Ministero delle Infrastrutture il rendiconto sull’utilizzo di questi soldi. In Italia, però, c’è sempre un modo per aggirare gli obblighi, scopriamo, così, che, nel 2014, appenail 5,4%degli 8.167ComunieProvince (tra i virtuosi non ci sono nè Milano, nè Roma) hanno ottemperato alla direttiva, con la scusa che le modalità di trasmissione dovranno essere meglio precisate da un decreto ministeriale ancora fermo  all’esame della Conferenza Stato-città. Se persino i Comuni «tengono famiglia», non dovremmo poi meravigliarci più di tanto se nel Belpaese pullulano tanti furbi sul fronte delle tasse. Questo fiume di denaro fresco serve per tapparetanti buchi. Prendiamo il caso di Milano: dai proventi delle multe, (la bellezza di 128 milioni di euro), 10 milioni sono serviti a saldare straordinari e “servizi particolari” agli agenti, 1,35 milioni sono stati, invece, utilizzati per pagare canoni radio e collegamenti telematici. Il sciùr Brambilla, bersagliato dalle troppe multe dei vigili, a questo punto  potrebbe anche dire: a pensar male…

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