IL PRIMO MOTTO in latino che ci insegnavano a scuola era il famoso “errare humanum est, perseverare diabolicum”. Adagio antichissimo sempre d’attualità, il modo migliore, oggi, per parlare di Roberto Formigoni, che, nel giro di due giorni, sembra scivolato un paio di volte in tema di viaggi. I quotidiani di mercoledì raccontavano, infatti, della reazione tipo “lei non sa chi sono io!” del senatore lombardo quando, a Fiumicino, non è riuscito a salire sull’aereo che l’avrebbe riportato aMilano. Le immagini delle sue escandescenze, in un attimo, hanno fatto il giro d’Italia. Passano appena 24 ore e colui che veniva chiamato il Celeste sarebbe caduto ancora negli azzurri del cielo. Secondo quanto la Procura di Milano contesta al senatore Ncd, avrebbe, infatti, usufruito di alcuni viaggi aerei gratis. A parte una sommetta “cash” e ad un orologio che, una volta tanto, non era un Rolex ma un Bulgari, Roberto, secondo quanto riporta l’avviso di conclusione delle indagini, avrebbe usufruito di voli per il Sudafrica, la Croazia e la Sardegna e utilizzato elicotteri destinazione Valtellina e Sankt Moritz. Come contropartita, sostiene la Procura, avrebbe dovuto accelerare l’approvazione di un certo provvedimento da parte della Regione Lombardia. Fino a prova contraria, senza una sentenza di condanna definitiva, sono sempre dalla parte di coloro che danno più peso alla presunta innocenza dell’indagato: spero, quindi, che anche Formigoni possa dimostrare che le accuse a suo carico sono inesistenti. È, comunque, singolare il fatto che l’ex governatore abbia incassato un così clamoroso uno-due in tema di viaggi diventati, davvero, il suo tallone d’Achille, pardon il tallone di Roberto. [email protected]