A volte ritornano, proprio quando meno te l’aspetti. Sul nuovo sbarco, con la maglia rossonera, di Mario Balotelli sotto la Madonnina, l’incredulità è stata pressoché generale: bisogna essere masochisti, il commento quasi unanime un po’ rabbioso, per riprendersi un bomber che da tempo è disinnescato, a prescindere dal caratteraccio fin troppo esplosivo. Arrigo Sacchi è apparso ancora più tranchant. Ha confessato: «Per il bene del Milan, spero che abbiano avuto ragione Galliani e Berlusconi!». Me l’auguro anch’io e non solo per la squadra guidata da quel colonnello di Sinisa Mihajlovic, ma anche e soprattutto per lo stesso Mario.

Ricordo le speranze e i sogni che aveva creato, vestito d’azzurro, agli Europei del 2012 e chissà se potrà mai tornare ad essere quel campione che avevamo ammirato allora. Da quei giorni di gloria, Mario ha avuto molte prove d’appello a disposizione e le ha fallite tutte. Eppure per il giovanotto che ha adesso 25 anni, soprattutto dopo la morte del padre, è giunto il momento di mettere finalmente la testa a posto. Che sia arrivata l’ora per un bis di “Miracolo a Milano”?

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