L’ALTRA mattina un quotidiano ha certificato, in prima pagina, il boom dei mattoncini Lego: alcune serie delle scatole di costruzioni dell’azienda danese si stanno rivalutando nel tempo e sono molto ricercate dai collezionisti, con quotazioni alle stelle. Peccato, è stato scritto, che non succeda altrettanto con il mattone vero e proprio, in crisi, ormai, da troppo tempo. Mai dire, però, l’ultima parola: l’esperienza dovrebbe, infatti, insegnarci a non smettere mai di sperare. E, nel giro di pochi giorni, ecco i dati finalmente lusinghieri dell’edilizia: la ripartenza del settore sembra, questa volta, dietro l’angolo dopo sette anni di caduta libera. A dirlo, è stata l’Associazione bancaria italiana, l’Abi, che ha il polso immediato della situazione con l’erogazione dei mutui per la casa. Le cifre parlano chiaro. C’è davvero un rimbalzo nel comparto immobiliare anche perché ad annusare il vento che cambia sono sempre, innanzitutto, le famiglie.

I SIGNOR ROSSI d’Italia hanno fatto un ragionamento molto semplice: con i tassi d’interesse a quota zero e con gli investimenti finanziari assolutamente poco remunerativi, per non parlare, poi, della volatilità dei mercati azionari, come insegna la sindrome cinese, la casa è tornata a essere l’approdo sicuro dei risparmi: lo ha confermato, subito dopo l’Abi, anche un’analisi della Gabetti.  Sono, così, tornati a crescere gli investimenti su prime e seconde abitazioni e, magari, pure sugli appartamenti destinati ai figli. Il ritorno all’acquisto è confermato anche dall’aumento registrato dal credito al consumo: si compra di più, a cominciare dalle auto. Nulla avviene per caso. Non è, infatti, una semplice coincidenza il fatto che l’estate turistica sia andata generalmente bene, anche se è ancora un po’ prematuro tirare le somme. Sarà stato per il caldo torrido, sarà stato per la paura degli attentati in altri lidi del Mediterraneo, sarà anche stato per l’Expo, con tanti milioni di visitatori approdati a Milano e dintorni, ma la stagione 2015 sta per essere archiviata con risultati piuttosto positivi, a dispetto delle lamentele di qualche operatore: abbiamo riscoperto le vacanze italiane. Tra l’altro, mentre l’anno scorso prevaleva il pendolarismo del “mordi e fuggi” nei weekend, stavolta le ferie nei luoghi di villeggiatura sono state molto più stanziali. Tanti segnali, insomma, che indicano come, toccando ferro, si stia voltando pagina. Ma, per capire con certezza se davvero stiamo risalendo la china, dobbiamo aspettare ovviamente le conferme dal mondo dell’impresa che non saranno a stretto giro di posta nonostante la maggiore competività all’estero del “made in Italy“ per diversi fattori. Per ora, accontentiamoci e prendiamo atto di questi chiari di luna che ci fanno sperare in un domani migliore. E facciamo tesoro di quanto ha detto il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli: «È in atto una ripresa, una ripresa di speranza e di fiducia». [email protected]