LO DICONO  i politici, gli economisti, l’hanno confermato le banche. È il momento della fiducia e, quindi, della ripresa. Un vento nuovo, che da anni sembrava non soffiare più, e che porta freschezza anche sulle passerelle della moda, in questi giorni di nuovo illuminate. La settimana di sfilate dedicate alle collezioni donna non poteva aprirsi in un momento migliore. L’Italia, che per ultima in Europa ha visto nascere i germogli della ripresa seguita ai lunghi anni di crisi e recessione, sta lentamente rialzando la testa. E dopo le ottime prestazioni registrate dall’industria agroalimentare e i dati record del comparto agricolo, sarà ora il mondo della moda a raccogliere i frutti del clima favorevole. Abbigliamento e accessori stanno vivendo, nonostante la congiuntura internazionale, una buona stagione. Il migliore biglietto da visita per queste sfilate. Tra i buyer attesi, i russi sono in calo. Ma gli altri Paesi ci sono tutti. A cominciare dagli Usa e dalla Cina, che rappresentano i nuovi consumatori del Made in Italy. Le oltre 150 collezioni che si presentano testimoniano un panorama ricchissimo in termini di proposta e innovazione. E alzano il velo sulle nuove tendenze del settore. Più che mai attento a non perdere il treno che sta finalmente passando. L’offerta è variegata, come tradizione e come termometro della forza della moda italiana. Ma gli armadi della gente sono pieni. E i maestri dello stile sanno che per conquistare il cuore degli acquirenti serve grande creatività, ma senza l’appariscenza di un tempo. Perché chi compra un vestito vorrà poterlo sfruttare più di una sola serata di eccezionale eleganza e glamour.

MA IL FARO più luminoso, tra quelli puntati su Milano Moda Donna, è quello dell’Expo 2015. La grande kermesse, iniziata il primo maggio, ha assicurato a Milano il titolo, comparso sul ’New York Times’, di «prima meta turistica mondiale dell’anno». E questo si è tradotto in nuova energia e in grande visibilità internazionale. Il settore del fashion si prepara a chiudere l’anno con un +5,5 % sul fronte del fatturato. Un risultato frutto di due semestri molto diversi, ma dall’esito finale più che positivo, nonostante le difficoltà sul mercato russo. Il lusso non conosce crisi. E a offrire le performance migliori è il comparto della pelletteria. Gli accessori vincono sulle calzature e il prét-a-porter. E questo grazie a una componente tutta psicologica: si può avere accesso a un brand di moda acquistando una borsetta e una cintura, senza dover spendere quanto per un vestito. Per finire, un nuovo record. Il saldo attivo della bilancia commerciale del settore sfiora i 20 miliardi di euro. La vetta più alta degli ultimi sei anni. La moda è ancora il miglior ambasciatore del Made in Italy nel mondo. [email protected]