SE LA DESTRA piange, la sinistra non ride. Mai come in questi mesi le tappe di avvicinamento all’elezione del nuovo sindaco di Milano appaiono in salita e molto impervie. Fino a qualche giorno fa, infatti, pensavamo che, almeno nel Pd e dintorni, tutto fosse chiarito con l’ormai scontata candidatura di Giuseppe Sala, l’uomo dell’Expo, fortissimamente voluta dal premier Renzi. E, invece, non è più così perché il primo cittadino uscente, Giuliano Pisapia, si è svegliato e cerca in tutti i modi di imporre la sua vice, Francesca Balzani: ha pure chiesto un incontro a Palazzo Chigi che andrà in onda mercoledì.

I giochi si riaprono e, adesso, potrebbe anche capitare che, tra i due litiganti, il terzo gode, nel senso che finirebbe per spuntare un altro nome, magari della società civile, con esperienza nel settore pubblico, che diventerebbe l’uomo (o la donna) da battere. Un po’ come sta già succedendo nelle file dei moderati dove, dopo il ripetuto “no” di Paolo Del Debbio, persino la designazione di Alessandro Sallusti non sembra decollare: anche in questo caso, potrebbe spuntare il terzo nome. E tra tutte queste incertezze, a destra e a sinistra, Corrado Passera se la gode. Sembrava, il suo nome, solo quello di un semplice “outsider ”, ma di questo passo, potrebbe anche diventare il vero ago della bilancia: l’usato sicuro.
[email protected]