L’obiettivo burocrazia zero, renzianamente accattivante, è più che mai ancora solo chimera. Anche a Milano, città una volta organizzata che oggi zoppica in diversi settori, molto negli uffici comunali. Chissà se il sindaco Giuliano Pisapia, che pure è un renziano della seconda ora, riuscirà a portarsi avanti su questo difficile percorso? Entrando negli uffici comunali di via Larga un lunedì mattina di luglio, è dura anche solo pensarlo. Arrivo fiduciosa alle 11.06, la documentazione c’è tutta. Obiettivo: richiedere un pass sosta per residenti. Non troppo ambizioso. Ma già la coda allo sportello informazioni è inquietante. Mi viene consegnato un numero, con sotto diligentemente scritto: “utenti in coda, 62”. Istruzioni: recarsi nello stanzone del caos, dove circa trecento persone, perlopiù famiglie con bambini, sono accampate. L’area giochi costruita al centro non riesce a tacitare tutti i piccoli: chi grida, chi corre, chi si aggrappa alla giacca del nonno o della mamma per pietire l’uscita. Ma ha poche speranze. «Quando sono entrato, avevo sedici anni» scherza un signore, età cinquanta circa. Perché quando si è in balia di questi uffici, della burocrazia appunto, è meglio prenderla con filosofia. Difficile anche accaparrarsi un posto a sedere, tocca vigilare come falchi. Tra gli arresi all’attesa, fioccano le diagnosi: «È che non fanno più i concorsi per la pubblica amministrazione, così uno deve fare il lavoro di cinque, potrebbero assumere, guardi quanti sportelli fermi» dice una signora. Ma se Matteo Renzi sostiene che nella pubblica amministrazione sono in troppi, e vuol tagliare, qualcosa non quadra. «È pazzesco, più di dure ore di attesa per fare la carta d’identità» mugugna la signora accanto a me. Un milanese si schiera con la Lega: «È colpa degli stranieri, arrivano senza documenti e fanno perdere un sacco di tempo…». Sia come sia, di chiunque sia la colpa, quando riesco a raggiungere l’agognato sportello, dove peraltro lavora un impiegato efficiente e gentilissimo (nonostante l’impegno, che dev’essere gravoso), sono le 14. Caro sindaco Pisapia, tre ore di attesa sono tante per qualunque cosa, ma per richiedere un pass sosta sono inconcepibili.