GIOVANNI Morandi lascia la direzione di QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino e Quotidiano.net e da oggi continuerà a collaborare come editorialista per il nostro Gruppo. Al dottor Morandi, da oltre nove anni alla direzione delle nostre testate, che ha contribuito alla crescita e al consolidamento del giornale in termini di diffusione e di prestigio, sempre nel rispetto dell’equilibrio e della correttezza dell’informazione nei confronti della comunità dei propri 2.216.000 lettori, vanno i più sentiti ringraziamenti dell’Editore.
Da domani QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino e Quotidiano.net saranno diretti dal dottor Andrea Cangini.

C’È UNA storia che gira tra i giornalisti, una sorta di regola secondo la quale i direttori dei giornali hanno da preoccuparsi quando le cose si mettono al meglio. È quello forse il momento del cambio di direttore. Con un sorriso di disincanto, che è la migliore eredità che ti lascia questo mestiere, devo riconoscere che la regola è stata confermata anche questa volta. Ed è arrivato il momento di lasciare la guida del nostro giornale ad un collega di valore scelto tra i nostri giornalisti: Andrea Cangini.

UN CAMBIO che si realizza con la soddisfazione di consegnare un grande giornale nazionale che si è dato una rete di collaboratori in tutto il mondo, si è arricchito di grandi firme, che è insuperabile nell’informazione locale e che viene consegnato al successore con la certezza di aver fatto le cose che dovevano essere fatte e che vanta vendite che ne confermano la vitalità invidiabile. Si dice sempre e io ne sono un convinto assertore che bisogna far largo alle nuove generazioni ed è quello che vuole fare l’Editore a cui va il mio ringraziamento per avermi consentito di fare il giornale che volevo fare, come volevo farlo, secondo una linea di indipendenza, di laica tolleranza e sempre di diritto alla critica, sola ragione che dà un senso al ruolo dei media, nella loro ormai consolidata versione in carta e in web, modalità nella quale abbiamo raggiunto importanti risultati. Quando venni nel 2011 il paese era nel baratro di uno spread non immune da strumentalità politiche.

DA ALLORA si sono succeduti due papi, diversissimi tra loro, e tre governi altrettanto diversi l’uno dall’altro. Prima c’era un paese che chiedeva meno Stato e meno burocrazia, oggi meno burocrazia e più Stato. In un’Europa diventata assillante e spenta, in un mondo in cui cresce il peso dell’Oriente e della Cina in particolare e diminuisce quello dell’Occidente e degli Stati Uniti, in un mondo che è minacciato dal fanatismo islamico, viviamo la più grave crisi economica dal dopoguerra e mentre tre anni fa il pessimismo era totale oggi non mancano segnali di speranza e di volontà non piegate. In Italia cresce la domanda di uno Stato protettore, severo ma attento, che guida l’economia, promuove il mondo del lavoro, taglia gli sprechi, aiuta i deboli, perfino la maternità, protegge la salute e rilancia la scuola pubblica e l’università. Fermiamoci qui. Un augurio sincero al mio successore, un nuovo grazie all’Editore con cui ho lavorato da quando avevo vent’anni, un grazie particolare ai vicedirettori, un grazie a tutti i giornalisti di tutte le redazioni, un grazie a tutti coloro che lavorano nel e per il giornale e grazie a voi, lettori, che siete l’unica voce che ha sempre qualcosa da insegnarci.