IL MANUALE del perfetto whistleblower involontariamente ricorda quello delle Giovani Marmotte, ma è un’altra cosa anche se un po’ gli assomiglia. Intanto cominciamo dalla parte più difficile, ricordarsi e pronunciare questo nome, whistleblower, che non vuol dire, come ghignano i malevoli, lo spione o il delatore, ma più asetticamente l’informatore, nemmeno il collaboratore che già suona compromissorio, ma semplicemente colui che informa. Anche se per la verità perfino in inglese l’espressione si presta a dei risolini, perché è detto di colui che, e non tutti sono passati alla storia in modo positivo, viene chiamato gola profonda o più precisamente colui che soffia, to blow the whistle, soffiare il fischietto; insomma, quello che la racconta.

OLTRE a essere un popolo di Santi, mica vero, di artisti, molto vero, nessuno più di noi conosce l’arte di vivere, riusciremo a essere anche un popolo di whistleblowers? Chi lo sa. L’Agenzia delle Entrate se lo augura e a questo scopo ha inviato ai suoi dipendenti (ma la stessa cosa presto accadrà in tutta la PA) un Manuale che spiega come segnalare i comportamenti scorretti, di cui gli impiegati possono essere testimoni, in modo che gli illeciti o semplicemente anche i modi non corretti possano essere smascherati. Riuscirà l’Agenzia degli whistleblowers a sanare un paese, che ha perduto molti primati, ma sicuramente ne ha conquistato uno, universalmente riconosciuto, quello di essere talmente corrotto da far girare ogni anno 60 miliardi di euro, solo in ruberie? Se si fossero evitati questi termini anglosassoni per essere ancora più espliciti nel dichiarare le intenzioni, che sono più che legittime, forse avrebbero fatto meglio, senza ripararsi dietro un’impronunciabile parola come se parlare di informatori (di giustizia?) fosse una vergogna. Ma non fermiamoci alle forme e badiamo alla sostanza. Denunciare il collega mascalzone, che intasca bustarelle e cose del genere, non solo non è una colpa, ma è un merito, questo è il significato dell’iniziativa. Quel che risulta più oscuro riguarda semmai la protezione dei volenterosi partecipanti alla crociata. Dice il Manuale che saranno protetti dal segreto ed è questo il punto che non convince. Avete mai visto nel vostro ufficio un segreto durare più di ventiquattr’ore?