DAL PAESE dei manganelli al paese dei balocchi. In meno di una settimana l’Europa ha cambiato la sua immagine di fronte al problema dell’immigrazione, passando dal luogo che accoglieva i profughi a manganellate e con un’irragionevole violenza e incapacità, come ci ha dimostrato il governo ungherese alla sua prima infelice uscita internazionale dopo la caduta del Muro di Berlino,al luogo che invece accoglie i profughi con famiglie al seguito riempiendoli di regali, orsacchiotti, caramelle, giocattoli, abiti e ogni ben di Dio in un moto di generosità che ha sorpreso gli stessi beneficiati. Eccessiva la seconda accoglienza forse a compensare l’eccessiva vergogna provocata dalla prima. Ma non facciamoci illusioni.

I MANGANELLI di Budapest erano del tutto inadeguati a rappresentare l’animo dell’Europa di fronte ad una questione che implica diritti fondamentali e aspetti umanitari oltreché economici. Ma allo stesso tempo è falsa anche l’immagine di un’Europa spensierata che va incontro ad un terremoto sociale e demografico di proporzioni ancora non valutabili regalando orsacchiotti ai figli delle migliaia di immigrati che arrivano con storie, cultura, religione e problemi di inserimento molto seri e che non è detto saranno superabili. Non rappresenta l’Europa la mancanza di umanità e la totale incapacità di ungheresi slovacchi e polacchi.

Ma è altrettanto inadeguato pensare che tutto possa essere archiviato con un sorriso di amicizia e magari con la promessa di costruire migliaia di abitazioni per i profughi come ha annunciato la cancelliera dal cuore buono. Il percorso che si accingono a fare i profughi sarà molto meno facile di quanto non inducano a pensare i video che vengono dalla Germania. La loro gioia, la loro storia e le loro speranze saranno affidate alle possibilità di un mercato del lavoro europeo che possa consentire a queste persone di sopravvivere e di poter costruire un avvenire corrispondente alle loro aspettative. E se la Germania potrà anche spendere qualche promessa non altrettanto però potrà fare un paese come il nostro che non riesce a dare un lavoro agli italiani figuriamoci se potrà averne per i profughi. Caporalato e altra spazzatura, a parte. Ma quello non è futuro, è medioevo.