AVVISO ai lettori, parleremo della scoperta dell’acqua calda o per meglio dire dell’acqua calda di Rosy Bindi perché come presidente dell’Antimafia ieri ne ha sparata una grossa: ha detto che a Napoli c’è la camorra.
È successo il finimondo con un coro di anime belle, a cominciare dal sindaco, che ha detto che a lui non risulta e comunque se anche fosse non è il caso di prendere la questione di petto. E dunque se anche fosse sarebbe bene se ne parlasse poco e a bassa voce. Che detto così ricorda l’adagio siculo di quelli che bofonchiavano: la mafia non esiste, eh!
Eppure la “buona” Rosy Bindi si era limitata a dire un’ovvietà, aveva infatti affermato che la camorra è «un dato costitutivo di Napoli», che vuol dire che la città ne è gravemente inquinata.

MA LA FRASE ha fatto balzare sulla sedia, secondo la ricostruzione riferitaci dall’interessato, il sindaco De Magistris, che ha sdegnosamente negato che la camorra sia nel Dna della città. Infatti, è stata la controreplica, nessuno aveva parlato di Dna ma di qualcosa di molto grave che è da combattere, come dimostrano le ultime vicende di cronaca che smentiscono i cori ingenui, anche giornalistici, che declamavano la rinascita di Napoli, ultimo miracolo di una città che invece soffre di troppi miracoli e di pochi fatti. Perché di fronte ad una malavita organizzata che si arricchisce, arruola, uccide, infesta con montagne di cocaina e ogni altro tipo di droga si può stare a cavillare sulla banalità secondo la quale la gran parte dei napoletani sono persone perbene. È ovvio che è così, ma tanto basta. E si può capire sia sgradevole sentirselo dire, ma è così. Dopo di che è ovvio che non tutti i napoletani sono camorristi, è ovvio che Napoli non è solo la città della camorra ma è anche una capitale storica della cultura, della bellezza naturale. E sarebbe anche una capitale del turismo se non ci fossero tanti camorristi e tanti delinquenti a giro che minacciano le vacanze di quei turisti che si avventurano in zone destinate a riservare loro brutte sorprese. È ovvio tutto. Ma se ci si scandalizza quando si dicono delle ovvietà figuriamoci che cosa non succede quando si dicono le verità. E quella della Bindi è stata solo una ovvia verità.