DOPO SOLI cinque anni di pendolarismo, devo fare una considerazione assai amara: sto ingrassando. Eppure non sono un’appassionata della buona tavola. Cerco di fare sport nei ritagli di tempo.  La mia non è sicuramente una vita disordinata. Per fortuna, la salute non mi manca. Ma il responso della bilancia è lì, inequivocabile. Che sia davvero tutta colpa del treno? Luciana, Pavia

 

PENDOLARE INGRASSA. La vita (intesa come circonferenza) del pendolare si allarga. Per trovare un supporto scientifico a quanto scrive la nostra lettrice abbiamo squadernato il nostro archivio. Il risultato è un servizio pubblicato anni fa (ma non crediamo che la situazione sia cambiata di molto) dalla rivista «Dimagrire». Il sondaggio sull’alimentazione dei pendolari era stato condotto su 988 italiani, maschi e femmine, fra i 18 e i 50 anni, che per motivi di lavoro e studio si spostavano in treno, auto, pullman.

IL 25% DICHIARAVA di saltare la colazione e/o il pranzo, il 22% di cenare molto tardi, il 17% di mangiare sempre le stesse cose. Soltanto il 9% rimaneva digiuno durante il viaggio. Tutti gli altri andavano di mandibole sempre (15%), spesso (22%), ogni tanto (35%), raramente (19%). Il 32% mangiava dove capitava, il 24% al bar, il 19% in stazione o in autogrill, il 13% in pizzerie o fast-food, mentre un misero 7% dichiarava di portarsi uno spuntino da casa, la classica schiscetta». Alla domanda su cosa consumavano i pendolari era giunte risposte prevedibili ma da brivido. Ben il 54% sgranocchiava caramelle o masticava chewing gum; il 42% si nutriva di cioccolato, il 35% di dolci e brioche; il 28% consumava snack e merendine, il 21% salatini e patatine, il 15% pizza e panini mentre un esiguo 5% dichiarava di riempirsi lo stomaco di altro. Il 24% beveva spesso bibite gasate, il 22% aumentava la dose di caffè, il 17% quella di sigarette. Le conseguenze? Il 14% degli intervistati si addormentava subito dopo cena, il 10% cenava spesso fuori casa, il 6% non faceva moto. Il 31% era aumentato di peso, il 23% soffriva di bruciori di stomaco, il 16% lamentava problemi di digestione, il 12% accusava disfunzioni intestinali, l’8% cefalea, il 7% sonnolenza, il 3% disturbi di altro genere. La nostra lettrice è sicura di non essere mai incorsa in tentazioni del genere, di non avere contratto una di queste abitudini, di non accusare qualcuno di questi sintomi? Se la risposta fosse negativa a tutte le domande, non ci resterebbe che augurarle buone vacanze e buona dieta.