UN TERREMOTO con il suo carico di paura e distruzione, può diventare gioco di bambini, rincorrersi di disegni, fiaba? Una piccola-grande lezione viene dai bambini di Moglia, il centro del Mantovano uscito più devastato dalle scosse sismiche del maggio 2012. Una maestra, Olimpia Palo, e i suoi alunni, «I Ciribiciancoli» della quarta B delle scuole elementari. La maestra scrive una favola, la intitola «Le formiche e le rondini», i bambini la illustrano. Piccolo miracolo in terra virgiliana. La fantasia dei piccoli disegnatori esorcizza la paura di quei giorni. La fiaba narra di un formicaio folto e operoso, che viene distrutto dal passaggio di un gigante senza volto (il terremoto). Le formiche e gli altri animaletti del campo contemplano, fra disperazione e sconforto, la completa distruzione del piccolo mondo che avevano faticosamente costruito. L’aiuto giunge dal cielo. Sono le rondini. Grazie a loro, il formicaio viene ricostruito e riportato alla vita. Una vita diversa, più piena, più ricca. Perché i momenti della paura, dello sgomento, del dolore hanno fatto scoprire i meccanismi importanti della solidarietà, della condivisione, dell’amicizia autentica. Valori che aiutano sia a riparare le crepe delle case sia a curare le ferite dell’anima. La favola è diventata un libro e un video realizzato dal fotografo Gianni Bellesia.  Ancora una volta sono i bambini a insegnare agli adulti.
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