ALLA riapertura delle scuole si stanno ripresentando gli stessi problemi. Sulle corse di maggior utilizzo pendolare ci sono solo due «littorine» anziché le tre che sembravano possibili. Sia ieri (lunedì 15 settembre -ndr) che oggi, diversi studenti che salgono a Garlasco sono rimasti a piedi, per non parlare dell’incredibile affluenza degli studenti di Gropello Cairoli, che hanno fatto fatica perfino a salire sul treno. Armando Accardo, portavoce dei Pendolari Pavesi

 

C’È CHI inizia a pendolare molto presto. Gli studenti, per esempio. L’emergenza-studenti non è un fenomeno improvviso. Ma dalle parole del nostro affezionato corrispondente Armando Accardo si direbbe il contrario. Alla sua lamentela, Accardo aggiunge un invito e un’indicazione precisa, entrambi rivolti ai responsabili delle Ferrovie: «Ribadiamo ed esortiamo Trenord ad individuare un modo per fare circolare le tre littorine anche sulla Vercelli-Mortara-Pavia almeno nelle seguenti corse a forte affluenza pendolare: 10313, 4632, 4655, 4662. Purtroppo l’anno scorso, per tutta la durata delle scuole, queste corse sono state letteralmente prese d’assalto dai ragazzi delle superiori e dell’università, oltre che da lavoratori, costringendo a viaggiare in piedi diverse persone già da Tromello in poi. Non è possibile andare avanti così per un nuovo anno. Crediamo che Trenord abbia tutti gli elementi di valutazione per determinare che queste corse necessitano di un potenziamento a tre littorine». Spesso il treno non è amico degli studenti. Una rapida navigazione in internet permette di raccogliere, per esempio, le paure retrospettive degli studenti in viaggio su un treno bloccato da un guasto o gravato da ritardo. Niente di strano, si dirà, aggiungendo un «purtroppo». Peccato che fosse il giorno dell’esame di maturità, il meno indicato per un disguido nella circolazione ferroviaria. 

AGLI STUDENTI di Casale Monferrato è invece accaduto di vedere ricomparire il «treno degli studenti» (ossia quello che sarebbe stato il loro) nel mese di giugno, quando le scuole erano ormai chiuse. 
Torniamo alla mail di Armando Accardo. Si parla della linea Pavia-Mortara-Vercelli. Scatta un ricordo personale che Accardo e tutti i nostri lettori vorranno perdonare. Era un giorno d’estate del 19 …. Diciamolo: 1979. Pomeriggio. Temperatura tropicale. Il treno, un’autentica «littorina», attraversava la campagna lomellina in lenta, faticosa marcia. Improvvisamente si bloccò. Dopo alcuni minuti di attesa, i finestrini iniziarono a popolarsi di viaggiatori sudati e scamiciati. Il loro nervosismo si voltò subito in riso. Il treno si era bloccato perché, in mezzo ai binari, stazionava un gruppo di galline intente a beccuzzare. Il macchinista le aveva risparmiate. Terminato il loro pasto, i pennuti si ritirarono con tutta calma. Chissà che fine hanno fatto, spiedo, morte naturale, altro, quelle galline? Ma un giorno d’estate ci piacerebbe risalire su quel treno e trovare le loro discendenti a beccuzzare fra i binari.
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