IL TRENO è da sempre il mio mezzo di locomozione preferito. La bicicletta è la passione di una vita, il divertimento delle ore libere. Non sempre riesco a conciliarli, nel senso che trovo che sia ancora insufficiente il numero di carrozze sulle quali è possibile portarci dietro le nostre fide bici. A volte sono tentato di caricare lo stesso la mia e di vedere cosa succede. Luciano, Varese

NON LO FACCIA, caro lettore. È un consiglio, anche se condividiamo la sua critica: per le biciclette c’è ancora troppo poco spazio sui nostri treni. Dovrebbe sapere, però, che il trasporto delle bici a bordo treno è regolato da norme precise. Ne ripetiamo alcune, anche a beneficio dei tanti appassionati delle due ruote. Per portarsi la bici in treno può essere acquistato un biglietto di seconda classe oppure un supplemento bici, utilizzabile per 24 ore dal momento della convalida. In caso di mancanza o irregolarità del biglietto, scattano le stesse sanzioni previste per i biglietti di corsa semplice. Un aspetto positivo. Il trasporto è gratuito se la bici (una per ciascun viaggiatore) è smontata e trasportata all’interno dell’apposita sacca o se si tratta di una bici pieghevole e chiusa. In entrambi i casi le dimensioni non devono superare 80x110x40 centimetri e non devono causare pericolo o disagio agli altri viaggiatori. Se la bicicletta arreca grave disturbo, scatta una penalità di 8 euro e l’obbligo di scaricarla (con annesso viaggiatore, crediamo) alla prima fermata. Le cose si complicano un po’ se a viaggiare sono i gruppi e le bici non sono state smontate. I gruppi composti da almeno dieci persone devono fare richiesta alla direzione regionale di Trenitalia competente, con un anticipo di almeno sette giorni rispetto alla data di partenza. Senza l’autorizzazione della direzione regionale il trasporto non è autorizzato. Per il resto spazio alla cara, vecchia bicicletta. Anche sui treni. Non potrebbe essere altrimenti in Lombardia. Lo scorso anno, durante la Settimana Europea della Mobilità, è stata monitorata la circolazione delle biciclette in tutti i capoluoghi di provincia dal 16 al 22 settembre, con la sola eccezione di Mantova dove la rilevazione è stata effettuata il 2 ottobre. Record a Cremona, con 9.023 ciclisti notati. Al secondo posto Milano con 6.290 passaggi, terza Monza con 5.587. Seguivano Lodi (5.637), Pavia (4.098), Mantova (3.074), Brescia (2.834), Como (2.388), Bergamo (1.638), Lecco (938), Sondrio (936), Varese (631). [email protected]