Festa dell’Unità nei Giardini Montanelli. Chissà cosa direbbe il grande Indro, che sonanti invettive scaglierebbe da «maledetto toscano» (e di gran razza), da anticomunista «viscerale» quale non perdeva occasione di dichiararsi. O forse non direbbe niente. Sì, perché i frequentatori delle Feste dell’Unità di oggi non ricordano neppure con uno sforzo di fantasia degno di Jules Verne quelli, trionfanti ed arrembanti, contro cui Cilindro invitava a turarsi il naso e a votare Democrazia cristiana allo scopo di scongiurare il sorpasso nelle elezioni politiche del 1976.

Un invito puntualmente raccolto dall’elettorato, tale era il carisma montanelliano. No, Montanelli non si adonterebbe vedendo quella Festa ospitata nel verde a lui intitolato. Anzi, ci andrebbe. E si divertirebbe pure, andando in cerca di antichi nemici scampati al diluvio e contemplando i loro epigoni.

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