UN MESE fa l’assessore Alessandro Sorte aveva annunciato un’iniziativa choc: “Se il governo non rivedrà la propria politica di tagli al trasporto pubblico, siamo pronti a rispondere con iniziative forti e senza precedenti”. Invece si annuncia il solito e comodo maxi aumento delle tariffe del 10%. A muovere la scelta sarebbe il probabile taglio di 12 milioni al servizio ferroviario e su autobus, contenuto nel Dl Stabilità in discussione in questi giorni. Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia

COSA SI ATTENDEVANO, secondo Dario Balotta, i pendolari lombardi? «La liberalizzazione dei trasporti pubblici, come avvenuto nel resto dell’Europa, la rimozione dei dirigenti del settore trasporti della Regione per i continui disservizi, la presa d’atto che, a quattro anni di distanza, la legge sulle riforma dei trasporti era fallita, perché ancora inapplicata». «Non è da escludere – prosegue la mail di Balotta – che il governo abbia tagliato le risorse venendo a conoscenza che la Regione ha destinato 20 milioni l’anno per coprire i buchi di Brebemi, priva di traffico. O che, come ente proprietario di Pedemontana, abbia avallato le sue spese pubblicitarie per mezzo milione di euro, o abbia finanziato altre decine di milioni per la gratuità dei pedaggi sulla Pedemontana fino al prossimo anno. Si finanziano progetti autostradali costosi e fallimentari, ma non si rinuncia a colpire i pendolari con pesanti aumenti delle tariffe di trasporti sempre inefficienti».

DI TRASPORTO locale e pedaggi, ha parlato giorni fa a Varese il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, a margine del work-shop “Varese incontra la moda”: «Il pedaggiamento della tangenziale di Varese e di quella di Como è stato deciso nel 2007 dal Cipe. C’era il governo Prodi quando è stato deliberato il piano economico finanziario dell’opera. Piano riconfermato nel 2014 dal governo Renzi, che ha ribadito il pedaggio. Noi, come Regione Lombardia, anche volendo, non potremmo togliere il pedaggio: questo può deciderlo solo il Cipe. Noi, come Regione Lombardia, ci siamo fatti carico dell’onere finanziario e abbiamo permesso la circolazione gratuita per dieci mesi in queste infrastrutture, ma adesso non possiamo farlo più». Rimane l’eterna e tuttora insoluta questione, un caposaldo del dibattito sul trasporto in Lombardia, soprattutto di quello pendolare. I pendolari lo hanno detto e cantato su ogni possibile spartito: l’aumento tariffario, in sé, per quanto fastidiso e indigesto, non viene rifiutato. A una sola condizione: che al rincaro corrisponda un effettivo miglioramento del servizio. Negli anni scorsi, mentre gli aumenti di biglietti e abbonamenti si susseguivano con ciclica regolarità, questo è avvenuto? I nostri amici pendolari non mancheranno di rispondere. [email protected]