HO LETTO TEMPO fa qualche mail che lanciava la proposta di istituire una Giornata del Pendolare. L’ho trovata molto interessante, oltre che divertente. Poi non se n’è più parlato. Allora devo pensare che si trattava soltanto di un’idea, di una piccola provocazione. Peccato perché con il tempo, ripensandoci, mi era sembrata una bella iniziativa e mi ci ero un po’ affezionato. Davvero il progetto di una giornata tutta per noi non potrà mai uscire dal libro dei sogni? Gianmarco, Varese

È VERO. Ogni tanto riceviamo una mail che rilancia un’idea che evidentemente piace a più d’uno. Giriamo (idealmente) quella del nostro lettore varesino a tutti i pendolari e ai comitati che li rappresentano, in Lombardia e non solo. Se davvero ci interessa una Giornata (con la “g” maiuscola) tutta per noi, viaggiatori delle ferrovie italiche, diamoci da fare, amici pendolari, e vediamo cosa si può fare. Certo, c’è da chiederci come potrebbe svolgersi. I problemi sarebbero un numero infinito. Primo problema assolutamente pratico. Non può essere un giorno di assenza dal lavoro. Provate a immaginare: tutti i pendolari rimangono a casa per una intera giornata. Vi immaginate le conseguenze? Vorrebbe dire uffici dimezzati, posti di lavoro e scuole deserti, una mazzata per la produzione. Da brividi. Una iattura. Una catastrofe epocale. I pendolari sono persone troppo serie e responsabili. E allora? Un convegno la mattina? Siamo onesti, in quanti ci andrebbero? Una festa la sera? Potrebbe essere un’ipotesi alternativa, anche se nascerebbero all’istante problemi logistici, organizzativi, di finanziamento e chissà cos’altro ancora. La festa si potrebbe tenere in treno, meglio al ritorno che all’andata, lasciandosi alle spalle una giornata di lavoro o di studio. Sarebbe piuttosto difficoltoso ballare, vuoi per problemi di spazio, vuoi per questioni di stabilità. Ma sarebbe davvero una grande giornata, una giornata memorabile, se per incanto i treni arrivassero e partissero in orario, se si presentassero puliti e accoglienti e magari anche popolati da gente finalmente contenta di viaggiare con puntualità e decoro. E lo sarebbe se anche le stazioni fossero linde a loro volta, le erogatrici automatiche di biglietti perfettamente funzionanti, i monitor scintillanti, le pareti ridipinte di fresco per liberarle da graffiti, sconcezze, scritte oscene, firme, dediche, pensieri (si fa per dire) di vandali, idioti e minus habens in genere. Per tutti noi sarebbe un grande regalo. Sarebbe la vera Giornata del Pendolare (tutto in maiuscolo). Sarebbe la vera festa. Un’utopia? Un sogno? Può darsi. Ma almeno lasciateci sognare. Intanto, attendiamo proposte per trasformare il sogno in realtà. [email protected]