PRENDO i treni della Valtellina, Tirano-Milano. Da molte settimane, la mattina è raro arrivare con un ritardo sotto i 10 minuti, che frequentemente diventano 20 e più. La cosa non riguarda solo la mia direttrice ma un po’ tutti i treni. Su tutto ha dominato il guasto all’alimentazione elettrica della Stazione Centrale di Milano la settimana scorsa. Eppure impianti così importanti dovrebbero avere più linee di alimentazione. Un eventuale disservizio dovrebbe essere limitato e non così generale. Giorgio Dahò, Lecco

PROSEGUE la mail di Giorgio Dahò: «Ma la cosa peggiore è stata, come frequentemente accade, la gestione delle informazioni, tanto che molti miei compagni di viaggio pendolari si sono spostati a Porta Garibaldi per prendere i treni regionali. In realtà, seppure con ritardo e inspiegabili attese anche dopo il ripristino dell’alimentazione, a me non è andata malissimo, in quanto sono salito sul treno che precedeva il mio, partito con 40 minuti di ritardo, e sono arrivato a casa solo un quarto dopo il solito orario. Peggio è andata a una compagna di viaggio che, salita sul regionale a Garibaldi, ha subìto la soppressione della corsa su cui viaggiava, una volta giunta a Carnate, per guasto al treno. Così ha dovuto attendere il treno successivo. Quello dei guasti al materiale rotabile è un problema serio, che provoca frequenti soppressioni soprattutto sui treni regionali. Ma la trascuratezza è un dato di fatto che peggiora continuamente, tanto che lo stato dei vagoni dei regionali è ormai diventato vergognoso. Quanto al promesso nuovo materiale rotabile, da tempo sulla nostra linea non se ne vede più. Sembra che i nuovi arrivi siano invece distribuiti a pioggia secondo criteri imperscrutabili.

NON SO quanto sia possibile che il sistema regga in queste condizioni. Il peggioramento del servizio, che vediamo crescere di giorno in giorno, potrebbe essere solo il segnale del disastro che sta arrivando». Giorgio Dahò è un viaggiatore di lungo, lunghissimo corso. Ecco perché, sapendo quanti anni di esperienza pendolare abbia alle spalle, la sua mail ci suggerisce l’idea della immutabilità: ritardi, problemi per la manutenzione elettrica, informazione carente, migrazioni di pendolari da una stazione all’altra in cerca del primo convoglio utile, guasti, mancata manutenzione. Dai primi anni Duemila, anni difficili, persino drammatici, in cui la flotta ferroviaria regionale rivelò tutta la sua senescenza ed esplose la protesta dei pendolari, sono stati compiuti grossi sforzi di rinnovamento, svecchiamento, ammodernamento. Innegabili. Da riconoscere. La mail di Dahò rilancia vecchi problemi, come se le linee valtellinesi non fossero state messe nelle condizioni di superare quella cronica situazione di arretratezza. [email protected]