LA MAIL del lettore, pendolare in auto, che sottolineava tutti i disagi della “categoria”, mi ha fatto ricordare dei miei tanti anni di pendolare su gomma: non in automobile ma sui pullman della Sgea da Pavia a Milano. Ricordo i viaggi nella nebbia che avvolgeva come le strade e le campagne oppure sotto un sole a picco che arrostiva lamiere e passeggeri. Ho tanti ricordi e un solo rimpianto: non poter rivedere i miei compagni di viaggio, chissà che un giorno non ci si possa incontrare, almeno con qualcuno. Pierangelo, Pavia

 

Ottant’anni di storia e di illustri passeggeri

LA MAIL del nostro lettore, è un dolce invito a indulgere all’amarcord. E lo facciamo. Dopo avere premesso che il marchio Sgea (acronimo di Società Generale Esercizi Automobili) in questi anni non ha mai smesso di operare. Era il primo settembre del 2002. Una data da ricordare. Quel giorno la Sgea cedette a una società milanese il trasporto pubblico locale (leggi linee pendolari), a cominciare dalle quasi leggendarie Milano-Pavia e Pavia- Milano, con partenze cadenzate ogni mezz’ora. Atto certamente doloroso, ma scelta strategica resa inevitabile da una circostanza: di lì a pochi mesi, come prescritto dalla normativa europea, i servizi automobilistici di linee locali sarebbero stati assegnati per zone omogenee, passando attraverso una gara con offerte al ribasso. Con la svolta di settembre, la flotta degli autobus, che su 27 linee trasportava ogni giorno fino a 15mila viaggiatori, era stata ridotta da 165 a 40 mezzi. La Sgea aveva continuato le sue corse per le agenzie di viaggio, i servizi per maestranze, i collegamenti fra Pavia e gli aeroporti di Linate, Malpensa, Orio al Serio, le linee statali ed europee da Milano.

NELLA DIREZIONE di via Palestro a Pavia, e negli uffici di presidenza, in via Fusetti a Milano, tanti segni e testimonianze di una storia iniziata nel 1905, quando Alberto Pirelli, industriale illuminato, fondò la Sgea. Il 27 febbraio del ‘36 la Sgea varò il primo autobus guidato da un autista paludato in un solenne spolverino. Una grande storia. Irripetibile. Gli autobus Sgea hanno trasportato generazioni di pendolari, studenti, operai, impiegati, commercianti. Era il mezzo di locomozione preferito da tanti professori universitari, in quotidiana trasferta da Milano a Pavia e ritorno. Maria Corti, ordinaria di storia della lingua italiana, era una di questi. Fedelissimo dalla Sgea era Arturo Colombo, docente illustre a scienze politiche. Sedeva sempre allo stesso posto, il primo vicino alla portiera di ingresso e uscita. Un giorno lo trovò occupato da una incolpevole ragazza. “Signorina – le disse amabilmente il professore – io ero seduto al quel posto quando lei non era ancora nata”. La ragazza si alzò e cedette il sedile al legittimo occupante. [email protected]