Ho letto su “Il Giorno” della operazione di “bonifica” che i carabinieri hanno compiuto alla stazione di Saronno. Bravi. Credo che l’esempio andrebbe seguito anche per altre stazioni che troppo spesso diventano il punto di riferimento di spacciatori, di gente che bivacca e di altri personaggi, quelli che mia nonna chiamava “brutta gente”. E aveva ragione. Credo che il problema sia diffuso. Tutti vogliamo bene alle stazioni delle città dove viviamo. Le vorremmo sempre linde, pulite, vivibili e soprattutto sicure. Gianfranco, Varese

Gianfranco ci scrive spesso e sempre per segnalare cose interessanti. A uso dei lettori che non ne fossero a conoscenza riportiamo il fatto al quale si riferisce il nostro affezionato corrispondente. I carabinieri di Saronno hanno messo a setaccio la stazione in due tempi diversi, la mattina quando pullulava di pendolari e i pusher in servizio cercavano clienti e alle cinque del pomeriggio, al ritorno della gran massa dei pendolari. Hanno controllato oltre 140 persone e una ottantina di auto. Due diciassettenni, sorpresi in un parcheggio alle spalle della stazione, sono stati trovati con 31 grammi di marijuana e 7 di hascisc, già suddivise in dosi da un grammo. Sono stati chiamati i genitori e speriamo che l’opera di ravvedimento sui rampolli sia iniziata da loro.

Un plauso e un applauso per i carabinieri di Saronno che in questi giorni, dopo due anni di indagini, hanno portato a conclusione l’operazione “Angeli e demoni”, oltre a essere impegnati, da sempre e con brillanti risultati, nel contrasto alla criminalità organizzata e a quella mafiosa. Ci capita di sovente di ricevere una mail o di scambiare qualche battuta con gli amici pendolari. L’argomento e le domande non cambiano. Vogliamo vedere le forze dell’ordine nelle stazioni. Vogliamo sorveglianza, più sorveglianza. Davvero è così difficile monitorare le nostre stazioni, tenerle “pulite”, preservarle, per quanto è possibile, dalla contaminazione della delinquenza, dello spaccio e di tutto il resto? Domande legittime, che sottoscriviamo in pieno. Alla luce di un’altra considerazione. Una stazione è una realtà che si proietta anche all’esterno, nelle immediate vicinanze. Un amico che abita nei pressi di uno scalo della provincia di Milano ci confessava tempo fa di avere ridotto le uscite serali con la famiglia per il timore di fare brutti incontri sotto casa o nei paraggi, cose se lui e i suoi fossero costretti ad attraversare un angiporto. L’AUGURIO che si fa chi viaggia è quello di vedere sempre più forze dell’ordine e di vederle ancora più spesso nelle stazioni. I lettori ci permetteranno una considerazione personale: sarà l’età, ma per quanto ci riguarda la vista di una divisa è ogni volta una bella iniezione di sicurezza. [email protected]