Non ho antipatia per i grillini. Anzi, potrei anche averli votati (non ve lo dico ufficialmente perchè il voto è segreto e se è segreto quelli che a Roma scelgono il presidente della Repubblica, non vedo perchè dovrei farlo io).

Mi sembra però che la prima fase costruttiva (e non distruttiva) dell’ invasione politica di Roma del Movimento Cinque Stelle non sia stata così esaltante. Mi riferisco alla scelta con le Quirinalizie dei loro candidati candidati per la presidenza della Repubblica. Non sto qui a discutere sui misteri dei numeri e delle strane regole in rete, ma delle scelte che sono state fatte.

Vi confesso: dai grillini mi aspettavo maggiore fantasia. E, aggiungo, credevo-speravo che fossero un  po’ meno sprovveduti e, senza offesa, ‘pecoroni’.

Questo adorato Rodotà, lo sappiamo bene chi è? Un politico di prima e seconda repubblica, vecchio comunista, già qauttro volte parlamentare, già vicepresidente della Camera, eccetera eccetera. E poi ha 80 anni. E questo sarebbe il nuovo che avanza?  Ma lo sapevano davvero tutti quei grillini che urlavano in piazza ‘Rodotà-Rodotà’ chi è davvero Rodotà?

La prima scelta era poi stata Milena Gabanelli, che ha declinato l’invito. Nulla da dire sull’abilità professionale della giornalista di Report, ma _ insomma _ avanti di questo passo allora uno può candidare Vittorio Feltri o Marco Travaglio, Mario Calabresi o Bruno Vespa, a seconda delle sue personalissime simpatie.

Stendo poi un velo pietoso su Gino Strada, salito sul podio: se davvero bisogna scegliere uno abituato ad aiutare il prossimo, beh, c’è pronta una lista di migliaia di persone prima di mister Emergency.

Direte voi che il mio è un giudizio di parte. Certo, per carità: ma posso dire che da Grillo e i suoi grillini mi aspettavo un nome decisamente più interessantee fuori dagli schemi?