Adesso che è passata una settimana, proviamo a fare un’analisi un po’ più serena di ciò che troppo sereno non può essere, perché decidere di uccidere se stesso e altre 150 persone facendo precipitare l‘aereo che stai guidando è qualcosa di troppo grande e incomprensibile per ognuno di noi. E’ qualcosa di folle, fuori dalla nostra portata.
La tragedia aerea del volo Barcellona-Dusseldorf ci interroga e ci inquieta tutti. Giustamente, e sottolineo giustamente, l’uomo _ inteso come essere comune e come comunità sociale _ deve fare tutto il possibile per cercare i colpevoli, evitare che si ripetano casi simili, istituire maggiori controlli.
Ma come spesso capita in questi casi si rischia _ magari in buona fede, intendiamoci _ di esagerare. Cioè: non abbiamo più il senso del limite. Oltre ai maggiori controlli medici richiesti (e magari anche un maggiore incrocio di questi dati) secondo qualcuno abbiamo trovato la soluzione del problema: ‘Un pilota non potrà mai più restare solo in cabina’ stanno dicendo in coro le compagnie aeree.
Ok, facciamo una simulazione e proviamo ad entrare in quella maledetta cabina di quel maledetto volo: ma secondo voi, una mente diventata folle e malata come quella di Lubitz che uccide se stesso e 150 persone, anche se avesse avuto a fianco il suo pilota (anzichè lasciarlo fuori dalla porta) avrebbe rinunciato al suo delirio? Non gli avrebbe magari dato una botta in testa quando si girava dall’altra parte? Certo, sarebbe stato più difficile, ma..
Ecco, questo ‘ma’ è il senso del limite di cui scrivevo prima. Noi vorremmo avere tutto sempre sotto controllo (nel lavoro, in famiglia, nella quotidianità, nel mondo) ma quando scopriamo che il mondo non funziona così ci avviliamo, ci disperiamo, ci incartiamo.
Essere consapevoli del nostro senso del limite (adesso, nella nostra realtà) non risolve materialmente il problema, non impedisce che Lubitz faccia ciò che ha fatto, però forse ci aiuta a vivere più sereni e mi permetto di dire in modo un po’ più umano. Perchè il limite è la cosa più umana del mondo.