Sembra, in apparenza, una di quelle noiosissime statistiche che le associazioni di categoria forniscono un giorno sì e l’altro pure. Il dato, anzi la percentuale, lanciato ieri dalla Cna di Modena fa invece davvero paura: il 67% delle imprese della zona ha subito un furto negli ultimi tre anni.

Non è un barbosissimo numero, non è una inutile statistica: è il drammatico specchio di una emergenza che sembra non continui a spegnersi. Lo dico, lo scrivo da tempo: uno Stato può avere mille o diecimila difetti, ma deve fare tutto il possibile, proprio tutto, per consentire ai cittadini di stare tranquilli nelle proprie abitazioni, nei propri luoghi di lavoro. Senza il timore di essere derubati, o peggio ancora rapinati.

Quando invece hai la certezza che sei fortunato se nel giro di una manciata di anni non finisci nelle grinfie dei ladri, vuol dire che c’è proprio qualcosa di grande che non va, che tutta la politica _ intesa come collettività e comunità _ deve rimettere un po’ di ordine nelle priorità delle cose.

La sicurezza è al primo posto. Troppe volte abbiamo invece la sensazione che di fronte ai furti (i ladri vanno cercati, presi, quasi sempre subito rilasciati, in attesa del prossimo colpo) l’Italia abbia alzato bandiera. Ci abbia dato sù.  No, non si fa così