DI FRONTE a certe battaglie (vedi sicurezza per i cittadini) sembra quasi che l’Italia abbia alzato bandiera bianca o in qualche modo abdicato al suo ruolo di garante di ognuno di noi. Sarà colpa della crisi che ha mandato in bolletta non solo i signor Rossi ma anche le forze dell’ordine, colpa dei delinquenti che sono sempre di più, colpa dei politici che fanno leggi astruse, colpa magari dei magistrati che a volte le applicano male, colpa della burocrazia: sommate queste componenti e il risultato finale è che per chi commette furti e rapine la regola è passarla liscia, l’eccezione finire nei guai.
NON PUÒ e non deve funzionare così. Si può e si deve fare di più per il cittadino che dorme (se ce la fa a prendere sonno), con la doppietta al fianco per la paura dei ladri. E’ un suo diritto stare tranquillo a casa sua, o nel suo negozio, e lo Stato ha il dovere di tentare l’impossibile per proteggerlo. E queste non sono parole in libertà e al vento, o pura retorica, perchè esiste nella pratica il sistema per garantire più sicurezza.
Qual è? Semplice, bisogna cambiare le priorità. Esempio: negli ultimi venti anni l’Italia che funziona ha costruito una colossale macchina da guerra (che fornisce alla casse pubbliche una barca di soldi) per punire chi commette infrazioni stradali (anche banali infrazioni). Siamo pieni di ausiliari del traffico che ci puniscono se prendiamo male le misure e sbagliamo il parcheggio di 50 centimetri; hanno inventato sofisticati meccanismi e telecamere che ti spiano in auto più di tua moglie (o marito) nel cellulare. Intendiamoci, siamo stati bravi e nessuno vuole istigare alla…disobbedienza stradale. Anzi, tanto di cappello a questo Paese che corre, ma visto che ci sono anche troppe altre Italie che invece camminano come i gamberi, le strade sono due: o mandiamo tutti alla stessa velocità (difficile), oppure dirottiamo soldi e forze umane altrove. Perchè la domanda da porsi è la seguente: dovendo scegliere, è meglio lasciare impunito un furto o un’infrazione per divieto di sosta? A voi la risposta, noi l’abbiamo già data. Forse siamo arrivati al momento in cui può servire di più un carabiniere che un ausiliario del traffico.